Circo Zoé

Circo ZOE’, promettente compagnia creata in Francia da giovani artisti italiani che, grazie al progetto di residenza artistica, avrebbero la possibilità di tornare in Italia e sviluppare nel nostro paese il nuovo progetto creativo.

Tale progetto coinvolge due artisti di circo specializzati nel filo molle e nel cerchio aereo, ma che stanno introducendo due tecniche nuove nel loro lavoro, la roue cyr e la corda volante e due musicisti polivalenti, strumentisti e compositori di musiche originali (fisarmonica, batteria, violino e contrabbasso) intenzionati a introdurre la musica elettronica, anche grazie all’invenzione di strutture.

Tale progetto coinvolge due artisti di circo specializzati nel filo molle e cerchio aereo, e due musicisti polivalenti, strumentisti e compositori (fisarmonica, batteria, violino e contrabbasso), intenzionati a introdurre nel loro lavoro un’indagine sull’adattabilità delle competenze ad una molteplicità di situazioni e variazioni; una ricerca cioè nel cuore della della conoscenza circense, l’applicazione di un sapere fuori dall’attrezzo ma dentro la tecnica.

è il miracolo di quella stessa tridimensionalità dello spazio in cui giorno per giorno arranchiamo” M.C. Escher

Figli d’arte della compagnia Cirque Zanzibar, la compagnia difende la logica interna del gesto di circo che come la musica possiede una narrazione legata ai codici propri del gesto e del tempo. Il tempo in scena è il nostro tempo di esistenza, dettato dal ritmo dei fluidi del corpo e dal battito cardiaco. Il tempo interno, del corpo, viene sostenuto o contrastato dal ritmo musicale che scandisce la presenza in scena, intimamente legata all’istante, al presente. L’indagine parte da questo profondo legame tra l’istante del gesto e la ritmica che lo determina. Il tempo interno della coscienza e del corpo e il tempo esterno, oggettivo, che stabilisce la relazione. Se tutto fosse percezione, cosa succederebbe se il tempo dell’artista non coincidesse con il tempo esterno? Cosa differenzia l’accelerazione da sforzo e accelerazione da emozione del battito cardiaco e di conseguenza nella carica emozionale? Dare vita alla materia attraverso i codici del corpo, con la volontà di presentare una tecnica frutto di una trasmissione affiancata ad un savoir-faire originale.

In questo senso è pienamente coerente con il più ampio progetto dell’Associazione Qanat, che da sempre si muove all’interno del binomio innovazione/tradizione. La loro idea è quella di creare uno spettacolo all’interno di uno Chapiteau, uno spazio intimo che vede gli artisti al centro del pubblico e risulta pertanto coerente con gli spazi messi a disposizione all’interno del Parco le Serre.

La compagnia si avvarrà della consulenza artistica di Jérôme Thomas e della presenza dello staff tecnico per consulenze sul progetto audio e luci. Trarrà beneficio dalla presenza della scuola di circo all’interno del parco per quanto attiene il perfezionamento delle tecniche circensi. In quanto giovani artisti saranno disponibili a organizzare momenti di incontro con gli allievi in formazione per trasmettere le esperienze maturate come professionisti, nella creazione di una compagnia e di uno spettacolo a livello professionale. Esito della residenza sarà la presentazione pubblica dello studio di spettacolo. Si prevede un coinvolgimento della compagnia nelle annualità successive, per l’invio presso le residenze artistiche di altre regioni e la circolazione dello spettacolo nella versione finale.

 

Sede della Residenza

Casa del Circo
Parco Culturale Le Serre






NO! (2014)

“NO! è una creazione di Luisella Tamietto e Michela Pozzo con 14 artisti internazionali di Cirko Vertigo: un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo – Ob. 2 – POR 2007-2013 – Bando regionale per la diffusione della cultura di parità e del principio di non discriminazione nel sistema educativo e nel mondo del lavoro, approvato con D.D. n. 348 del 25/06/2012. Lo spettacolo, inizialmente previsto in replica unica alle 21.00 a seguito del grande interesse manifestato dal pubblico, è stato replicato la stessa sera una seconda volta alle 22.30 per consentire di venire incontro a tutte le richieste degli spettatori.

Teatro, danza, discipline del circo sono riunite per dire “No!” ad ogni forma di discriminazione e di disagio. La libertà viene affermata attraverso la negazione. La paura del diverso spesso diventa un automatismo che produce atteggiamenti difensivi che sfociano nella discriminazione. “Lo spettacolo che abbiamo creato – spiegano le registe Luisella Tamietto e Michela Pozzo – mette in scena normali caratteri connotativi, primi piani di caratteristiche personali quali extracomunitario, brutto esteticamente, barbone, omosessuale, donna indifesa, disabile, svantaggiato, tutti uniti da atteggiamenti persecutori e troppo spesso violenti. Le differenze sono parte dell’essere: normali, naturali e tutte rispettabili e apprezzabili. Il nostro “NO” – proseguono Tamietto e Pozzo – è contro i luoghi comuni e gli atteggiamenti di esclusione che minano i cardini della società civile. Il nostro “NO” è  contro un nemico che si chiama da sempre indifferenza.  Il nostro “NO” è contro la discriminazione che è  un nodo sociale da sciogliere e risolvere con consapevolezza”.

Lo spettacolo è portato in scena dagli allievi del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo provenienti da ogni parte del mondo (Argentina, Brasile, Colombia, Italia, Spagna, Svizzera). Il Corso Professionale, gestito da Forcoop Agenzia Formativa presso la Scuola di Cirko Vertigo è una fondamentale opportunità formativa per giovani aspiranti artisti, talvolta provenienti da situazioni di disagio sociale, aiutandoli nella costruzione di un’identità professionale che li renda autonomi nello sviluppo della loro carriera futura. “Gli artisti del circo sono portatori di messaggi di cooperazione, fratellanza ed altruismo – spiega Paolo Stratta direttore di Cirko Vertigo – nel cerchio magico che lo racchiude si sviluppano relazioni umane solide e durature e il trapezista che volteggiando nell’aria compie un salto mortale non è altro che un uomo che tende le mani verso il suo compagno sicuro che questi lo afferrerà. Molte tendenze artistiche moderne si basano sul concetto di contaminazione. Volendo stabilire un parallelismo tra le parole che esprimono la discriminazione e gli elementi che compongono l’arte del circo contemporaneo, possiamo affermare che un messaggio costruito con le discipline del circo è in grado di integrare tutte le aree di discriminazione, in quanto si basa sulla fusione di elementi diversi, pur nel rispetto delle differenze e delle unicità che li caratterizzano. La tendenza al metissage e la polivalenza artistica – conclude Stratta – sono caratteristiche dell’artista di circo contemporaneo, che rappresenta a sua volta un’arte totale, aperta a ogni contaminazione”.

In scena un florilegio di discipline circensi: dalla corda verticale ai tessuti e alle cinghie aree, dall’equilibrismo alla corda molle al filo teso, dalla giocoleria all’acrobatica a terra e alla roue Cyr. Un estratto dello spettacolo è stato presentato nel mese di ottobre a Auch (Francia) nell’ambito di CIRCA, Festival du Cirque Actuel all’interno della vetrina delle scuole professionali di circo europee “Circle”, dove ha rappresentato l’Italia.

Luisella Tamietto

Luisella Tamietto è attrice comica del gruppo torinese Le Sorelle Suburbe che opera da anni nel campo del teatro comico di movimento. Si è diplomata presso la scuola di teatro di movimento Philippe Gaulier a Parigi nel 1987. Dal 2003 insegna teatro applicato alle discipline circensi presso la Scuola di Cirko Vertigo di Grugliasco di cui è direttrice artistica. Oltre alla tournée teatrale con le proprie produzioni di teatro comico, ha lavorato nella trasmissioni televisive Markette e Chiambretti Night con Piero Chiambretti su La7 e Canale5.

Michela Pozzo

Inizia a studiare danza classica e moderna presso la scuola della madre Mariella Pozzo, perfezionandosi in seguito al Centro Internazionale di Danza di Rossella Hightower a Cannes. In giovane età comincia a frequentare stage con insegnanti di fama internazionale e dal 91 inizia la sua esperienza televisiva a fianco di A. De La Roche, Bryan e Garrison, G. Landi e Franco Miseria di cui è anche assistente coreografa. Nel 1998 fonda con Federica Pozzo la Compagnia di danza contemporanea G.A.P. giovani artisti in prova. Dal 2007 è docente di danza e coreografia presso la Scuola di Cirko Vertigo.

NO! Spettacolo realizzato nell’ambito del progetto “CIRCO: UNA PARITÀ OPPORTUNA” promosso da Associazione QANAT Arte e Spettacolo sul tema delle pari opportunità per tutti, finanziato dal Fondo Sociale Europeo – Ob. 2 – POR 2007-2013 – Bando regionale per la diffusione della cultura di parità e del principio di non discriminazione nel sistema educativo e nel mondo del lavoro, approvato con D.D. n. 348 del 25/06/2012

Lo spettacolo è stato proposto Sabato 18 gennaio 2014 al Teatro Le Serre nell’ambito della stagione ECCENTRIKA 2013/2014 curata da Cirko Vertigo.

Ideazione e regia Luisella Tamietto e Michela Pozzo
Assistente alla regia Edvige Ungaro
Maestri del circo Arian Miluka, Fatos Alla, Silvia Francioni
Con Davide Baldassarri, Theo Baroukh (Brasile), Nora Bouhlala Chacon (Spagna), Giulia Cammarota, Veronica Capozzoli, Andrea Cerrato, Miriam Cinieri, Johnny Cognetti (Svizzera), Damian Elencwajg (Argentina), Luis Jonathan Hernandez Gonzalez (Colombia), Fiammetta Lari, Albert Martinez Blancafort (Spagna), Gustavo Ollitta Soler Silva (Brasile), William Orlando Orduz Rodriguez (Colombia), Mariam Sallam.
Direzione e coordinamento del progetto Paolo Stratta
Ufficio Stampa Dario Duranti
Organizzazione e realizzazione: Elisa Franzò, Serena Priante, Eleonora Ariolfo, Roberta Giraudo
Riprese e video Stefano Rogliatti
Direzione tecnica e sicurezza Amos Massingue
Luci e fonica Monica Olivieri e Massimo Vesco

 

 

MONI OVADIA APRE ECCENTRIKA

sabato 14 Novembre
2015
ECCENTRIKA

Il 14 novembre prende il via al Teatro Le Serre di Grugliasco la Stagione Eccentrika curata da Cirko Vertigo. Ad aprire il ricco cartellone che propone 26 serate fino al 21 maggio, lo spettacolo musicale Cabaret Yiddish di Moni Ovadia.

La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di “Cabaret Yiddish” spettacolo da camera da cui è poi derivato il più celebre Oylem Goylem.

Si potrebbe dire che lo spettacolo abbia la forma classica del cabaret comunemente inteso. Alterna infatti brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica.

Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora.

La musica Klezmer deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, che si riferiscono agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo a partire all’incirca dal XVI secolo.

Ho scelto di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro.

Moni Ovadia

Per tutto il periodo natalizio andrà in scena, dal 26 dicembre al 6 gennaio, Vertigo Christmas Show uno spettacolo per tutta la famiglia, 90 minuti di festa, sorpresa e divertimento per condividere l’atmosfera del Natale. A seguire nomi di spicco della scena nazionale dello spettacolo dal vivo, da Raul Cremona ai Kataklò.

CABARET YIDDISH

di e con MONI OVADIA

Violino   MAURIZIO DEHO’
Clarinetto PAOLO ROCCA
Fisarmonica   ALBERT FLORIAN MIHAI
Suono MAURO PAGIARO

INFO

Teatro Le Serre, Grugliasco Parco Culturale Le Serre
Via Tiziano Lanza, 31

21.00

Intero 20 €; ridotto 15 €.

La Biglietteria aperta da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 presso Cirko Vertigo (Via Tiziano Lanza, 31 a Grugliasco) e la sera dello spettacolo presso il Teatro Le Serre a Grugliasco a partire dalle 19.30. E’ consigliata la prenotazione ai numeri 011.0714488 oppure 327.7423350 e via e-mail all’indirizzo biglietteria@teatroleserre.it . La prenotazione non dà diritto all’assegnazione del posto, i posti vengono assegnati solo al momento effettivo dell’acquisto del biglietto ed è necessario ritirare i biglietti riservati entro le 20.30 delle sere di spettacolo. Successivamente, in caso di grande affluenza, saranno rimessi in vendita.

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La Biglietteria aperta da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 presso Cirko Vertigo (Via Tiziano Lanza, 31 a Grugliasco) e la sera dello spettacolo presso il Teatro Le Serre a Grugliasco a partire dalle 19.30. E’ consigliata la prenotazione ai numeri 011.0714488 oppure 327.7423350 e via e-mail all’indirizzo biglietteria@teatroleserre.it . La prenotazione non dà diritto all’assegnazione del posto, i posti vengono assegnati solo al momento effettivo dell’acquisto del biglietto ed è necessario ritirare i biglietti riservati entro le 20.30 delle sere di spettacolo. Successivamente, in caso di grande affluenza, saranno rimessi in vendita.