Scorcio

Scorcio

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Sara Montanaro (Italia) con Scorcio vuole dare vita a una performance di forte impatto visuale, nella quale il pubblico si trova immerso in un ambiente indefinito che si modella e si sviluppa nel corso dello spettacolo stesso. Basandosi sul lavoro del corpo e del movimento, la corda aerea si inserisce come elemento principale e integrante del linguaggio scenico all’interno dello spettacolo. I concetti di nascita e di morte, costruzione e distruzione, sono i fili conduttori della performance. La tematica di fondo, che ha segnato il sud Italia profondamente, è quella dell’Ilva, azienda impegnata nella produzione di acciaio, il cui complesso principale si trova in Puglia, a Taranto. Aria, acqua e suolo dell’intera zona sono ormai contaminati e compromessi da decenni.

Produzione e direzione Sara Montanaro
Supporto direzione artistica Jorge Lix, Sandra Salome
Supporto coreografico Cristina Pereira
Performer Sara Montanaro
Direzione tecnica, suono/luci Jorge Lix
Design luci Luis Caravalho, Jorge Lix
Musica Daniele Ippolito
Scenografia Sara Montanaro
Costumi: Antonietta Console
Fotografia/Video Kine-Visuals, Ashley Georgiou
Visione esterna Jorge Lix, Sandra Salome
Collaboratori tecnici Luiza Adjuto, Fernando Nogueira, Hugo Zanardi

 

 

 

 

 

Luogo di residenza

Strutture a disposizione della Casa del Circo Contemporaneo

Periodo di Residenza

Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

About ROUND

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LanciArte, giovane compagnia di circo contemporaneo nata nel 2021, con About ROUND (titolo provvisorio) presenta un progetto di giocoleria somatica, tra performance e installazione. Christopher Patfield (Scozia, UK), ideatore e interprete dello spettacolo, vuole portare in scena una celebrazione trionfale della sfera, della gravità, delle orbite, delle spirali e di tutto ciò che è rotondo e curvo. Utilizzando una sottile poesia, il movimento e una tecnica di giocoleria di altissimo livello, l’artista porterà gli spettatori in un mondo di forze fisiche, sculture rotanti e incredibili equilibri. L’obiettivo è presentare in modo accessibile, leggero e divertente i temi dell’energia, quali la sua conservazione e il suo utilizzo e soprattutto il concetto che sia rinnovabile. Le forze fisiche che ci circondano e che governano il mondo nel quale viviamo sono sperimentate dal pubblico attraverso il gioco e l’intuizione.

Scrittura, ideazione, coreografia Christopher Patfield
Interprete Christopher Patfield
Produzione Lanciarte APS
Possibile occhio esterno Jean Daniel Fricker, Piergiorgio Milano, Benjamin Richter, Mikel Ayala

 

 

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Periodo di Residenza

Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Pericolo di caduta

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Las Arigatas, collettivo costituito da Marta Alba (Italia), Danaé Basurto (Messico) e Yolitzin Ramos (Messico) con Pericolo di caduta rivisita con il linguaggio circense la conclusione de Il lago dei cigni partendo dalla domanda: E se il cigno bianco e il cigno nero fossero saltati insieme nel lago?.

Ci siamo concentrate sull’analisi degli archetipi dei quattro personaggi dell’opera (Odette – cigno bianco, il Principe, Odil – cigno nero e lo Stregone), per poi interrogarci sul modo in cui fronteggiamo la vertigine e il pericolo di cadere, elementi inscindibili dalle discipline aeree, ai quali si può rispondere con la prodezza del gesto acrobatico e l´affermazione di sé contro le paure che ci trattengono al suolo”, spiegano le artiste. Il vissuto di ciascuna di loro, con i suoi contrasti di luce e oscurità, rappresenta l’oggetto della ricerca. Pericolo di caduta è la creazione scenica di tre giovani artiste circensi che, sentendosi riflesse l’una nell’altra, usano il loro corpo per raccontare al pubblico la loro esperienza intima di ricerca di identità come esseri umani, attraverso l’appropriazione di alcuni archetipi del mondo classico del palcoscenico.

 

 

 

 

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Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Blackhole / White hole

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Compagnia Kamayama, costituita da Linda Vellar (Italia) e Miguinti Mandala (Spagna), con Blackhole / White hole intende lavorare su un progetto artistico che indaga il concetto del “limen”: la soglia, il confine, il rituale di passaggio. La transizione fisica, ma anche psicologica, tra un “prima” certo e sicuro ed un “dopo” oscuro e sconosciuto. Un black hole o buco nero è una regione dello spazio-tempo dove la gravitá è così forte che niente, inclusa la luce e le onde elettromagnetiche, ha abbastanza energia per fuoriuscirne. Un white hole o buco bianco, invece, è una teorica regione dello spazio-tempo dove nulla può entrare però materia, luce e informazioni possono uscire, generando vari universi paralleli. Alcuni tra i fisici quantistici più rinomati della nostra epoca suggeriscono che uno sia la continuazione dell’altro.

La Compagnia Kamayama indaga una linea artistica liminale che dal movimento acrobatico, dal clown e dalla manipolazione d’oggetti del circo contemporaneo si sviluppa verso l’incontro con la danza Butoh e la rottura dei paradigmi classici di scrittura e dell’uso dello spazio scenico del teatro. blackhole/whitehole è quindi un ibrido teatrale, dove due universi espressivi vengono intrecciati insieme da un codice artistico comune con cui si arricchisce e si sviluppa il trait d’union dei due caratteri in scena. “Ci focalizziamo sulle metafore usando i dettagli della vita quotidiana come una lampada, uno specchio, una poesia d’amore… e poi ri-modelliamo, decostruiamo e trasformiamo noi stessi gli scenari, le routine”, spiegano gli artisti. Le tecniche utilizzate sono: manipolazione di hula hoop e sfere, acrobatica, verticali, multi-hooping, clown, danza butoh, teatro di figura.

Idea e interpretazione Linda Vellar e Miguinti Mandala
Occhi esterni Miguinti Mandala, Inda Pereda
Produzione Compagnia Kamayama
Consulenza maschera Michela Kauffman
Consulenza vocale Chiara Dell’Oro

Supporto alla creazione
Cronopis – Espai de Circ (CAT)
Cirko de Mente (MEX)
Centre Civic La Cadena (CAT)
La Lleialtat Santsenca (CAT)
Centre Cultural Can Clariana (CAT)
Teatre Nu (CAT)

 

 

 

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Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Chochma

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Hannah Finn (Regno Unito) è la protagonista di Chochma, uno spettacolo di ricordi ispirato al circo in grado di fondere contorsioni, breakdance, recitazione, teatro fisico, danza contemporanea e proiezione digitale.

Chochma in ebraico significa saggezza. Lo spettacolo di Hannah Finn è un solo autobiografico nel quale la protagonista attinge alle sue più personali esperienze di vita e nel quale affronta i temi della disabilità, dell’antisemitismo e del femminismo. In scena si fa riferimento a due episodi in particolare: l’intuizione e la saggezza della bisnonna di Hannah Finn, che fuggì dalla Polonia poco prima dell’Olocausto, e la decisione della madre dell’artista di allontanarsi dalla relazione violenta con il padre. Ogni storia è raccontata con una distinta qualità di movimento e si intreccia all’archetipo della donna selvaggia e indomita che si ritrova nel libro Donne che corrono con i lupi di Clarissa Pinkola Estes.

 

Performance Hannah Finn
Regia Firenza Guidi
Produzione Sascha Goslin e Thea Woodrow
Musiche originali JJ Lyon

 

 

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Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Precisely Lost

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Cie Faisca, costituita da Aapo Honkanen (Finlandia) e Daniele Ippolito (Italia), con Precisely Lost lavorerà sul concetto di costruzione e decostruzione, un mix di circo, danza, teatro fisico e installazioni utilizzando le discipline della ruota cyr e della scala libera. Due artisti si ritrovano in scena, dunque, con due discipline simili per materiale ma opposte per forma e modalità d’uso, che le portano anche ad avere diverse specificità corporee e creative. La ruota cyr porta a movimenti continui e morbidi, la scala libera ha una tecnica molto più nervosa e movimenti verticali. I due circensi tentano di combinare queste due tecniche, facendosi influenzare l’uno dall’altro, creando un mix di stili, scambiandosi, smontando gli elementi e ricomponendoli per ricreare linee continue, visivamente e interiormente. “Pensiamo alla nostra arte come a un’espansione di noi stessi, sia fisica che di arti aggiuntivi, ma anche di intelletto e di idee. In questa creazione vogliamo sperimentare come due personalità possano incrociarsi, dare vita a qualcosa di nuovo e unico, morbido ma anche pungente, una riscoperta di energia che porta a un incontro, a una nuova amicizia”, spiegano Aapo e Daniele.

 

 

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Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Tira – Secondo studio

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Maria Celeste Funghi (Italia) e Carla Carnerero Huertas (Spagna) daranno vita al progetto intitolato Tira – Secondo studio, creazione che esplora l’incontro tra due persone apparentemente simili, ma interiormente molto diverse. Attraverso movimenti coreografici e interazioni con le corde, le artiste si propongono di svelare i complessi fili che intessono la natura umana, con le sue assurde contraddizioni, incomprensioni e, a volte, ilarità. Tira vuole essere uno spettacolo che invita alla riflessione, alla connessione emotiva e alla celebrazione della nostra comune umanità. “In un attimo la corda si muove e crea una figura, lascia un segno e poi se ne va – spiegano Carla e Maria Celeste -. La nostra ricerca ha come soggetto la corda: corda liscia, corda di diabolo e vari tipi di corde differenti in lunghezza e spessore”. La regia dello spettacolo è affidata a Morgan Cosquer con la produzione di La Barque Acide.

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Periodo di Residenza

Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

Corners

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Sul palco ci sono un paravento e una contorsionista. Monumentale, vivace ed espressivo, il paravento interagisce con l’artista e diventa un personaggio a sé stante. Insieme artista e paravento mutano di forma fino a che il panello si rompe in brandelli di carta rugosi e diventa nudo come uno scheletro. In scena con lo spettacolo Corners, Alessandra Piccoli, con la scenografa Saskia Bellman, dà corpo alle polarità: nascita e metamorfosi, vita e morte, maschile e femminile, libertà e prigionia, creazione e decostruzione. Laureata in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano, 2016), Alessandra Piccoli è un’artista multidisciplinare che lavora a progetti di ricerca non convenzionali volti a indagare le possibilità espressive del corpo umano. È diplomata presso l’Accademia Cirko Vertigo, dove ha studiato discipline aeree e contorsione. Attualmente vive in Francia, dove ha conseguito il diploma di formazione professionale presso il Centro regionale per le arti circensi CRAC di Lomme, sotto la guida del maestro Yachin Deng. Mantiene la sua ricerca artistica su più livelli, spesso controcorrente e in costante in continua evoluzione. Si dedica alla ricerca progetti di ricerca e performance ispirati alle arti plastiche.

Un progetto di Alessandra Piccoli e Saskia Bellmann
Performance Alessandra Piccoli
Scenografia Saskia Bellman
Costumi Raffaela Palazzi
Foto e video Jochen Gehrung
Grafica Mauro Poli
Partner di progetto CRAC – Centre Régional des Arts du Cirque de Lomme

 

 

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Periodo di Residenza

Annualità 2024
Durata minima di 14 giorni

SE FA MALE FA BENE

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Nel 2022 tre artisti, accomunati dalla stessa disciplina, ovvero la sospensione capillare, si incontrano: Lukas Vaca dalla Colombia, Auguste Montchovet dalla Francia e Jabber Daniel Bonfil dal Messico. Teatro, giocoleria, commedia, acrobazie aeree, maschere e danza sono alcune delle discipline presenti nel loro lavoro.

Con le loro prime residenze artistiche, partendo dalla sospensione capillare, intendono aprire la loro immaginazione a nuovi e molteplici argomenti: il dolore, la resistenza, la delicatezza del gesto, il genere. “Vogliamo condividere il processo intimo ed estremo che risulta da questa pratica – spiegano gli artisti -. Intrecciare i nostri capelli per poi sospendere il nostro corpo ha commosso le nostre emozioni e idee. Ora dobbiamo tirare un filo narrativo/creativo per rendere il pubblico complice di questo viaggio incredibile”.

 

Luogo di residenza

Teatro Café Müller

Periodo di Residenza

Ottobre 2023

Leon&Io

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Uno spettacolo per i più piccoli e per il bambino che è ancora dentro ognuno di noi. Leon&Io nasce dal desiderio di raccontare con linguaggio clownesco alcune grandi difficoltà dell’essere adulti: la continua ricerca di un giusto compromesso tra le nostre possibilità/energie/capacità e i nostri desideri più profondi, il forte desiderio di uscire dalla realtà, fatta di razionalità, misura, pacatezza, estetica… per tuffarsi nel gioco.

Leon&Io è un viaggio senza parole nell’universo del non-verbale per raccontare una storia di emozioni, fallimenti e conquiste. Un grande sipario chiuso nasconde qualcosa, tutto è pronto e la Clownessa fiera presenta il suo Leon ma… lui dov’è? Inizia, così, un gioco di apparizioni e sparizioni dietro il sipario, alla ricerca di Leon. La Clownessa scopre lo spazio della scena: una piccola pista da circo, un trapezio, un sipario, il pubblico. Non è sola, con lei c’è Leon, un leoncino di pezza che la accompagna ovunque, come i pupazzi e gli oggetti cari a molti bambini. Leon è un amico, un confidente e soprattutto un potente leone capace di infondere coraggio e determinazione con i suoi ruggiti.

Insieme, i due personaggi esplorano la scena e le loro possibilità di movimento: come un bambino impara a
camminare, così la Clownessa impara a stare sul trapezio, alternando momenti di grande soddisfazione ad altri di paura di cadere, mettendosi costantemente alla prova. La Clownessa gioca con la musica: i suoni e il ritmo hanno un potere travolgente, fanno muovere il corpo come mai pensava sarebbe stato possibile. La fine porta soddisfazione e poesia: insieme si può andare in alto, diventare coraggiosi e ruggire di felicità.

 

Ideato ed interpretato da Lucia Fusina
Regia Micheline Vandepoel
Scenografia Bruno Geda, Lucia Fusina
Costumi Nuria Myriam Aletti

 

Luogo di residenza

Chapiteau Vertigo

Periodo di Residenza

Prime due settimane di Settembre 2023