PRIMO! (2010)

PRIMO! (2010)

-->

Sostenere che la competizione non faccia parte della natura umana è arduo, tant’è vero che senza competizione l’umanità stessa non esisterebbe affatto. Siamo sempre impegnati in diverse forme di competizione, dalla lotta per il successo negli studi e nel lavoro, a quella nello sport, a quella in amore…
I vestiti nascondono l’inferiorità di chi li indossa e lo fanno sembrare grande, una meraviglia, mentre invece, di base, non c’è nulla di rimarchevole in lui.
(Mark Twain)

Dodici giovani artisti si muovono nel tentativo di spogliare l’identità di uno per riappropriarsi o cambiare la propria, interpreti di un mix di contemporaneità e classicità, sul filo sottile che divide l’ironia dal dramma. Lo spettacolo è portato in scena dagli allievi del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo gestito da Forcoop Agenzia Formativa in collaborazione con la Scuola di Cirko Vertig.

Time / studio per We273″

-->
blucinque
10 Ottobre 2015
22.00

Living Circus Fonderie Limone, Moncalieri Corso Pastrengo
info biglietteria

Sabato 10 ottobre alle 22.00 (al termine dello spettacolo Aneckxander) presso la Sala Piccola delle Fonderie Limone è andato in scena Time/ studio per We273″ della compagnia blucinQue. 4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage , che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo we 273” , come punto di partenza per questa creazione. Uno spunto. Forse un omaggio. Sicuramente un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time. Il suono e la sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona. Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio e spiazzato, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni.

Noi e il silenzio, noi e la relazione col suono e l’ambiente circostante. Una sorta di perdita di coscienza momentanea e di indagine sullo spiazzamento e la relazione. Tutto è silenzio, un silenzio che si muove e risuona e porta alla composizione musicale e alla scoperta sulla scena. Prendono vita i personaggi attraverso un tempo scandito, preciso, creano un ritmo, si interrompono, presentano frammenti della loro personalità, danzano le loro storie scandite al battere del silenzio.

[:en]

[:fr]

blucinQue

Caterina Mochi Sismondi, lavora come regista e coreografa e fonda la compagnia blucinQue in un percorso di ricerca personale in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, parola e movimento, attraverso diversi settori della creatività contemporanea: teatro danza, letteratura, arti visive, produzione musicale e performance. Dopo il diploma alla Civica Paolo Grassi di Milano, inizia a lavorare a più progetti di creazione. Attraverso varie residenze artistiche con la compagnia presenta lavori e tappe performative in rassegne e teatri in Italia e all’estero e dal 2014 collabora anche con all’Associazione Qanat Arte e Spettacolo e con il Superbudda di Torino.

[:en]

blucinQue

Caterina Mochi Sismondi, lavora come regista e coreografa e fonda la compagnia blucinQue in un percorso di ricerca personale in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, parola e movimento, attraverso diversi settori della creatività contemporanea: teatro danza, letteratura, arti visive, produzione musicale e performance. Dopo il diploma alla Civica Paolo Grassi di Milano, inizia a lavorare a più progetti di creazione. Attraverso varie residenze artistiche con la compagnia presenta lavori e tappe performative in rassegne e teatri in Italia e all’estero e dal 2014 collabora anche con all’Associazione Qanat Arte e Spettacolo e con il Superbudda di Torino.

[:fr]

blucinQue

Caterina Mochi Sismondi, lavora come regista e coreografa e fonda la compagnia blucinQue in un percorso di ricerca personale in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, parola e movimento, attraverso diversi settori della creatività contemporanea: teatro danza, letteratura, arti visive, produzione musicale e performance. Dopo il diploma alla Civica Paolo Grassi di Milano, inizia a lavorare a più progetti di creazione. Attraverso varie residenze artistiche con la compagnia presenta lavori e tappe performative in rassegne e teatri in Italia e all’estero e dal 2014 collabora anche con all’Associazione Qanat Arte e Spettacolo e con il Superbudda di Torino.

CIRCUS MADE IN PIEMONTE – 2

-->
Cirko Vertigo
31 Agosto 2015
15.00

Living Circus Expo Milano 2015
info biglietteria

Il 31 agosto 2015, si è svolto il secondo appuntamento con Circus Made in Piemonte in occasione del progetto “Piemonte, nel cuore della Cina”, presenza istituzionale piemontese nel China Corporate United Pavillon, promosso dalla Regione al fine di valorizzare la cultura, il paesaggio, lo sport, l’enogastronomia e le tipicità piemontesi. Il Piemonte è presente all’Expo 2015 in uno dei tre padiglioni della Cina grazie ad una partnership siglata il 26 gennaio a Torino tra la Regione e l’Associazione Cina-Italia di Shanghai. L’accordo, nato in collaborazione con il portale BookingPiemonte.it, è stato sottoscritto da Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura e Turismo, e Zhu Yuhua, presidente esecutivo dell’associazione Cina-Italia e responsabile del padiglione cinese dedicato alle imprese. Per sviluppare l’interazione fra il mercato cinese e il territorio piemontese in termini di turismo, cultura ed enogastronomia, la regione ha predisposto un programma di attività per presentare le eccellenze del territorio piemontese all’Expo, tra cui un evento di circo contemporaneo con i migliori artisti di Cirko Vertigo.

Open day

-->
03 Ottobre 2015
17.00-20.00

Cirko Vertigo Torino e Grugliasco
info biglietteria

Da quest’anno la Scuola di Cirko Vertigo esce dal proprio quartier generale di Grugliasco ed apre una nuova sede anche a Torino (in Corso Casale 198) per rispondere alla crescente richiesta di corsi ludici di arti circensi per bambini, ragazzi e adulti. I Corsi partono lunedì 28 settembre, sia a Grugliasco che a Torino.

Sabato 3 ottobre contemporaneamente nei due spazi di Torino e Grugliasco si terrà un Open Day aprendo le proprie porte delle sedi per una giornata dedicata alle famiglie, ai bambini e a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a queste discipline.

Un pomeriggio durante il quale cimentarsi in lezioni gratuite, assistere ad esibizioni e brevi performance e allenamenti. Gli insegnanti e lo staff di Cirko Vertigo saranno a disposizione dei visitatori per fornire informazioni e dimostrazioni sulle numerose attività e corsi attivati nel corso dell’anno 2015/2016. Tra le novità di quest’anno i Corsi di Pole Dance.

Dalle 15.00 alle 17.00 invece, a Grugliasco, si terrà un momento riservato ai sostenitori di Cirko Vertigo, ossia a coloro che in questi mesi hanno aderito al programma di membership condividendo i valori e la mission alla base del progetto Vertigo.

Scopri tutti i Corsi ludici per bambini, ragazzi e adulti previsti quest’anno!

Circo su Tela (2009)

-->

Lo spettacolo “Circo su Tela” nasce da un’attrazione fatale: quella dell’arte figurativa del XX e XXI secolo nei confronti del circo e dei loro artisti. Durante lo spettacolo si alternano numeri virtuosistici, storie ed immagini sul trapezio, sul cerchio, a terra o sul palo cinese, l’equilibrista sul filo farà rivivere una foto di Hartfield, il verticalista darà corpo a un’opera di Chagall, la ballerina danzerà ispirata da un costume disegnato da Picasso e poi ancora immagini ispirate dalle opere d’arte di altrettanti grandi artisti come il Calder, Legér, Lautrec.

Un trapezio, acrobati, un filo sospeso non sono che alcuni elementi del circo dove va in scena il paradosso e il rischio, dove la logica della realtà si spezza per lasciare spazio alla fantasia.
Gli artisti figurativi di tutti i tempi hanno saccheggiato questo universo, preso a prestito i suoi protagonisti: giocolieri, acrobati, trapezisti reinventandone l’immaginario, prolungandone la vita.
Un corto circuito tra i giovani artisti della scuola di circo con i canoni estetici che porta in scena un sogno comune a pubblico e artisti: essere catapultati fuori dalla realtà quotidiana, sgranando gli occhi per lo stupore.

Nuovo Cinema Circo (2008)

-->

Una passeggiata nel cinema italiano, in cui il circo ed il cinema si raccontano vicendevolmente. I momenti di cinema non sono solo i grandi attori o le scene memorabili ma anche e, forse soprattutto, i momenti più “intimi” della lavorazione. Una gustosa panoramica cinematografica all’interno di un set con attori, comparse, addetti ai lavori, citazioni tradotte in immagini proiettate grazie al supporto della tecnologia, ed un parallelo con Nuovo Cinema Paradiso. In scena una grande spettacolarità, grazie alle tecniche del circo che vedono coinvolti 10 giovani virtuosi interpreti internazionali (Italia, Messico, Mozambico, Francia, Spagna, Inghilterra).

Il cinema comprende un po’ di tutto e anche di più.

In ogni film e in ogni circo lavorano non solo gli attori, o gli artisti, ma anche tantis­sime altre persone che contribuiscono alla realizzazione del film o dello spettacolo.

Ognuno ha una storia da raccontare, ed è praticamente impossibile pensare di riuscire a sapere tutto ciò che accade nel corso della lavorazione.

I parallelismi tra i due universi artistici sono tanti ed è per questo che lo spettacolo Nuovo cinema circo vuole rappresentare momenti di cinema attraverso le tecniche del circo. E momenti di circo attraverso le tecniche del cinema.

I momenti di cinema non sono solo i grandi attori o le scene memorabili ma anche e, forse soprattutto, i momenti più “intimi” della lavorazione come le lunghe attese degli attori prima del ciak, le paure degli stessi attori, o degli artisti di circo: la paura di sbagliare il numero, di cadere, oppure la paura di dimenticarsi la battuta, di non saperla interpretare come vorrebbe il regista.

E poi ancora le tecniche di realizzazione del film come del numero, il doppiaggio, la sincronizzazione della voce al labiale dell’attore, le invidie tra gli interpreti, la tecno­logia al servizio dell’arte.

Siamo dentro la lavorazione di un film e di uno spettacolo di circo, dove quello che più traspare è l’umanità dei personaggi, i dettagli dei caratteri che si trasportano nella realizzazione dei numeri.

Lo spettacolo si sviluppa in una cronologia insolita, come può essere la cronologia del girare un film, dove si gira per prima la scena finale, e quella iniziale magari a metà lavorazione… uno spettacolo dove non è importante il “quando”, ma il “come”: come realizzare un numero, come affrontare le paure, come risolvere una scena.

La tecnologia verrà a supporto delle tante domande e dubbi che sorgono durante la messa in scena sia di un film che di uno spettacolo di circo infatti gli schermi e telecamere avranno la loro parte nello sviluppo e nella risoluzione di questo spetta­colo, divertente e intrigante, affascinante come un divo del cinema.

Nuovo Cinema Circo è andato in tournée da maggio ad agosto 2008, in varie zone d’Italia, quali: Ravenna, Siniscola (Nu), Empoli (Fi), Certaldo (Fi), Firenze, Garessio (Cn), Peveragno (Cn), Sant’Antonino di Susa (To), Grugliasco (To), Chivasso (To), Crescentino(Vc), Vercelli e Torino ai Murazzi per i festeggiamenti di San Giovanni e alla Cavallerizza Reale dove è stato proposto in anteprima, nel cartellone del festival Teatro a Corte. Il debutto ufficiale si è tenuto all’interno del Festival Internazionale “Sul Filo del Circo” di Grugliasco il 5 luglio con lunghi applausi.

Scarica la locandina di Nuovo Cinema Circo

Fermata 64 (2008)

-->

Fermata 64 è uno spettacolo di circo contemporaneo, interpretato da 17 allievi della Scuola di Cirko Vertigo di Grugliasco.

In una stazione 17 passeggeri narrano il loro viaggio fantastico utilizzando il linguaggio universale del nouveau cirque. Viaggiatori che arrivano e partono, che acquistano il biglietto e si incontrano nell’androne di una stazione. Nel loro bagaglio clave, cerchi, trapezi, palline e salti mortali. Tra le discipline circensi proposte l’acrobatica a terra ed aerea, l’acrobatica al palo cinese, l’equilibrismo sul filo teso e sul monociclo, il contorsionismo, la danza contemporanea, la giocoleria. La stazione è al contempo un topos pubblico e privato, un’area di transito, impersonale nella quale si vivono intense esperienze umane dalle tristi e commoventi partenze ai felici ed emozionanti arrivi. Il contatto tra i personaggi caratterizzati da molteplici stili di vita genera incontri divertenti che lasciano circostanze aperte al caso. Il tutto amalgamato dalle coreografie di Michela Pozzo, coreografa, danzatrice ed insegnante di danza contemporanea e dalla supervisione di Cesar Rossi . Lo spettacolo è interpretato dagli allievi del primo anno del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo gestito da Forcoop Agenzia Formativa e dalla Scuola di Cirko.
Durata: indicativamente 50 minuti

Eresia (2007)

-->

Eresia è lo spettacolo di fine corso degli allievi del II anno del “Corso di formazione professionale per artista di circo contemporaneo” 2006/2007 in tirocinio presso la Cooperativa Animazione Valdocco – finanziato dal Fondo Sociale Europeo gestito da Forcoop Agenzia Formativa.

Lo spettacolo rappresenta il compimento di una trilogia che la Scuola ha voluto realiz­zare con Jay Gilligan, regista dalla creatività visionaria e portatore di uno spirito inno­vativo non solo nel campo della giocoleria, ma di tutto il circo contemporaneo. Dopo il successo di Northern Star e di Terminal 9, Eresia rappresenta una scelta: quella di una comunità ostinata che desidera esprimersi in modo non convenzionale. Spesso l’ ere­sia, anche senza scomodare i tribunali dell’Inquisizione, ha portato a roghi più o meno diretti. Se Giordano Bruno è finito sul rogo e se Galileo ha subito un processo a cui per secoli il dogma si è appellato per dare validità a se stesso, è perché avevano scelto. Scegliere, dunque, è il significato di Eresia cui si fa riferimento in questo spettacolo, rievocando l’etimologia del termine. Scegliere secondo l’istinto o secondo principi che, pur nascendo nel grembo del corpo a cui si appartiene, ne mettono in discussione la validità. Il dogma è l’ invecchiamento dell’idea, ne costituisce la sua sterilizzazione. L’ eresia ne rappresenta, invece, il nuovo spirito, il distillato, lo spirito aereo.

L’acrobata, il giocoliere, il trapezista, il clown sono un costante richiamo eretico; met­tono in discussione leggi di gravità, di equilibrio, di appartenenza. Sovvertono le regole, Verranno infrangono i tabù. Osservano il mondo da un altro punto di vista: da una fune tesa, da un trapezio, attraverso il gioco delle mani e dello sguardo. La scelta autonoma richiede il sacrificio più alto perché spesso porta alla solitudine, ma porta a non stare nel muc­chio. A non essere contaminati, a non essere condizionati da passioni di parte, da tifi che rinnegano la verità. Ma permette di sentire le voci profonde del tutto, di parteci­pare, di sciogliere il nodo che lega e tiene tutti uniti nella zuppa quotidiana. Per l’oc­casione si è riunito uno staff internazionale di eccezione, con l’obiettivo di creare uno spettacolo che faccia sorridere e sognare parlando delle schizofrenie del mondo attra­verso le tecniche del circo e dell’intelligenza umana.

Le Spose (2006)

-->

Le Spose è uno spettacolo interattivo presentato come debutto assoluto nell’edizione 2006 del Festival “Mer­cantia” di Certaldo dove è stato considerato uno degli eventi più riusciti dell’intero cartellone, al punto da essere stato riproposto (con diverse variazioni) anche nell’edi­zione 2007. A portarlo in scena, tra gli spettatori, 12 artisti di specialità diverse: dalla recitazione alla giocoleria, dall’equilibrismo sul filo, al fachirismo. Una performance imperdibile di grande impatto sul pubblico.

“È arrivato, è lui!”

“Viva gli sposi!”

Esplosione della marcia nuziale che ti avvolge, con calore.

Un benvenuto insolito colpisce gli spettatori ignari: un matrimonio si celebra attorno a loro, organizzato non dalla locale parrocchia, bensì dalla Scuola di Cirko “Vertigo”.

Occhi sbalorditi e increduli, corpi sballottati, smarriti, bocche che chiedono inevita­bilmente

“Ma che succede?”.

Il promesso sposo, tanto atteso, è uno dei mille volti del “pubblico”, tra tanti altri travolto.

Suoni, luci, colori e immagini scompigliano con violenza la sua tranquilla passeg­giata.

Un’altra dimensione? Una candid camera?

Potrebbe sembrare semplicemente uno scherzo, ma questi scatenati fanno proprio sul serio.

La sposa, bellissima e ovviamente in bianco, ti abbraccia urlando, con una felicità così vera che tua moglie ti fulmina con un’occhiataccia.

I suoi bizzarri fratelli, entusiasti, suonano e creano il tuo percorso verso l’altare gio­cando con bouquet che volano sopra la tua testa.

Le sorelle, anche loro alla ricerca di un pretendente tra i presenti, festeggiano dan­zando sulle tele o in equilibrio instabile sul filo, creando poesia e movimento sopra e intorno all’altrimenti anonima funicolare.

E ancora una galleria di personaggi surreali, la mamma, il sacerdote appeso a un palazzo vicino, un nonnino francese geloso e una donna in nero che grida “Non spo­satevi, è un inganno!”.

Follia vociante. Immagini autentiche. Flash d’altrove.

Verranno coinvolte ancora persone e persone per festeggiare insieme, tutta notte, respirando questa gioia che ti esplode furiosamente dentro, che ti coglie all’improv­viso e di cui fai parte.

Uno spettacolo?

No, perché le performance visive si alternano all’indispensabile interazione del pub­blico.

Qui lo vivi, lo spettacolo.

Ti viene a prendere, ti accompagna, irrompe. Senza preavviso. Senza limiti.

Prima shock, poi gioia e allegria, con la voglia di gridare, anche tu , forte, “Viva gli sposi!”, lanciando manciate di riso verso il cielo stellato.

Questa energia ti rimarrà addosso con la sua semplicità, impressa.

Potrai dire di esserti sposato, una sera, per gioco, per finta, per ridere.

Lasciarsi invadere, per scoprirsi protagonista, per “vivere”, per “essere”, in una folle festa di folclore tzigano che, anche dopo aver lasciato il luogo di spettacolo, sarà ancora capace di rubarti un sorriso.

Terminal 9 (2005/2006)

-->

Terminal 9 lo spettacolo di fine corso degli allievi del II anno del “Corso di formazione professionale per artista di circo contemporaneo” 2005/2006 in tirocinio presso la Cooperativa Animazione Valdocco – finanziato dal Fondo Sociale Europeo gestito da Forcoop Agenzia Formativa.

Terminal 9 prende in considerazione la realtà scollegata di un aeroporto. Analizzandone il suo modello stereotipato, nel senso letterale e figurativo del termine, comprendendo strutture fisiche e persone che abitano questi spazi, lo spettacolo ci parla dei capricci che scaturiscono da un luogo pubblico costruito interamente da momenti privati.
L’aeroporto è al contempo un topos pubblico e privato, un’area di transito, impersonale e anche un po’ ironica, in cui si vivono intense esperienze umane – dai tristi e commoventi gate di partenza ai felici ed emozionanti gate di arrivo. Un aeroporto ripropone in ogni città un crogiuolo ed un crocevia delle più diverse culture.
Il contatto tra i personaggi caratterizzati da molteplici stili di vita genera incontri divertenti che lasciano circostanze aperte al caso: chi ha transitato in un aeroporto è stato almeno una volta coinvolto in prima persona in una storia vissuta intensamente ed intimamente.
Dove va l’aereo che tutti aspettiamo di prendere? È lo stesso per tutti?
Terminal 9 è la storia di chi non si arrende, di chi sa ridere dei propri limiti, di chi sa usare l’immaginazione ed essere reale e concreto.
Il Terminal 9 è il momento prima di spiccare il volo, gli ultimi istanti a terra prima di librarsi in aria verso i propri sogni, uno stato emozionale intenso a cui ogni individuo aspira.
È quell’attitudine a puntare in alto nella vita qualunque cosa accada.
Terminal 9 è un fantastico salto dell’immaginazione in un mondo

Scarica la scheda di Terminal 9