2021
The Serpent of Old
2021
INFO
Cafè Müller Via Sacchi, 18/d Torino (TO) - Italy21:00 e On demand
21:00 e On demand
Un viaggio all’interno della “Commedia all’Italiana”, straordinaria sintesi dell’arte popolare che sa usare anche la poesia colta. Un excursus storico drammatizzato sulle origini e sullo sviluppo del teatro comico, inframmezzato da testi, scene e pantomime.
Eugenio Allegri presenta un pregevole affresco dell’arte teatrale fatta di brani, citazioni, confidenze, descrizioni, riflessioni, dove le maschere della Commedia dell’Arte rappresentano, pur a distanza di tempo, il punto di riferimento più nitido del teatro moderno e dove la teoria della scena si consolida attraverso gli esempi della pratica. Omaggio al teatro e alla letteratura di Folengo e Ruzante, parlando di Andreini e Biancolelli e altri ancora, con parti improvvisate, lazzi in maschera e, per finire, brani dal “Mistero Buffo” di Dario Fo.
I settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, che ricorrono nel mese di settembre 2021, sono lo spunto per Zibetti per avviare un lavoro di riscoperta della sua Commedia in termini di racconto sonoro e cinematografico. Come il raggio del proiettore, passando attraverso i fotogrammi in movimento di una pellicola, crea sullo schermo delle immagini cinetiche, così la viva costruzione drammaturgica di Dante, “illuminata dal possente faro dell’Empireo da lui concepito – spiega l’attore – restituisce ai nostri sensi un racconto ancora più meraviglioso del cammin di nostra vita, nonché dei molteplici livelli che lo compongono”.
Il primo canto dell’Inferno è quello programmatico, in cui il poeta illustra al lettore la preziosa cornice simbolica in cui sarà incastonato il racconto del suo salvifico viaggio.
Un microfono che pende e uno spaventapasseri nascosto da un cappellaccio, nelle mani due fascine. L’installazione è avvolta da una sonic sphere, un flusso continuo di suono dal quale nascono delle canzoni, che diventano dei ritornelli che si fissano nella testa dello spettatore. Sul fondo, uno schermo bianco sul quale vengono proiettati film di campi arati. Lo spaventapasseri prende vita, è un Amleto fantoccio del teatro. Da queste suggestioni prende forma “Hamlet Puppett” di Michela Lucenti, una performance che unisce musica, recitazione e danza, tre arti fuse assieme per lo stesso scopo: riflettere sull’essenza della vita e dell’arte, perché in fondo la celeberrima frase “essere o non essere” riguarda tutti noi.
Una forte tensione etica anima il lavoro di Michela Lucenti, capofila di una formazione di danzatori-attori significativamente denominato Balletto Civile. Dal suo operato artistico nascono spettacoli singolarissimi, dove danza e teatro si integrano con canto e canti popolari, cori sacri, canzoni della tradizione italiana. Michela inventa un nuovo stile di movimento narrativo, che ha fatto di questa compagnia una delle più originali oggi presenti in Italia, ricevendo diversi riconoscimenti per il proprio lavoro, tra cui il Premio ANCT 2011 e 2012, CREOLE PRIZE, Premio Internazionale Roma Danza 2011, il Premio Mydream nel 2012, il Premio Hystrio Corpo a Corpo, il Premio Danza&Danza nel 2017.
“Il rapporto musicale tra corpo, luce e spazio, quest’ultimo considerato a partire dal corpo, come suo luogo ma anche come estensione tridimensionale del movimento di punti-massa che non hanno alcun luogo caratterizzato, bensì possono trovarsi in qualsiasi punto dello spazio”. Si tratta del capitolo conclusivo di “Sol”, creato anni fa da Nicoletta Cabassi su “Esoconcerto”, allora ancora inedito lavoro di Ezio Bosso, che il compositore diede espressamente a Nicoletta per un assolo. Lo show di Nicoletta per la stagione Solo in teatro non sarà un pezzo definitivo ma continuerà e svilupperà la stessa ricerca linguistica ed estetica di “Sol” formando un unicum in due parti che seguono un processo umano ed artistico intimo.
Jurij Ferrini è Vladimiro, un attore confuso e perso nella solitudine di un teatro chiuso, quasi ne fosse prigioniero. C’è solo una telecamera, forse una spia rossa, o più di una, con cui inizia a rapportarsi come se quello strumento fosse il mondo che lo può ascoltare. Da quella piccola luce è come se arrivasse una soluzione al suo problema, il fatto di non avere nessun essere umano a cui raccontare alcunché. E lui, attonito, crea un patchwork di frasi che provengono dal testo simbolo dell’assenza di senso dell’esistenza umano, “Aspettando Godot”, opera teatrale di Samuel Beckett, scritto verso la fine degli anni Quaranta, e mai come oggi tanto attuale. Vladimiro resta privo di una sequenza logica, muovendosi nello spazio del teatro quasi fosse un cimelio di un’epoca passata. Lo tocca. Lo accarezza. Dice il testo che ricorda. Si domanda e si risponde da solo.
Il lavoro si inserisce nell’ambito di uno studio sul tema della solidarietà e sulla trasfigurazione dell’immaginario generato dai cosiddetti spaghetti western, cinema che ha visto il suo apice nel lavoro di Sergio Leone ed Ennio Morricone nel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.
“Dewest” è un concerto di circa 25 minuti in cui la voce del protagonista non sarà accompagnata solo dal suono, ora crudo, ora liquido ed evocativo, della chitarra elettrica, ma risulterà immersa in un paesaggio sonoro di suoni elettronici e registrazioni sul campo.
Il testo di Kafka “Una relazione per l’accademia” è il punto di partenza dello spettacolo proposto da Paolo Oricco Marcido, diretto da Marco Isidori. All’indagine scenica si accosta la constatazione della necessità di ridurre l’esistenza umana al grottesco, tipica del pensiero novecentesco. Su questo Kafka fu maestro indiscusso. Tradurlo in teatro, far risuonare la sua scrittura, darle un corpo vivo che ne potenziasse i significati, è stato quanto la compagnia dei Marcido, di cui Paolo fa parte, hanno tentato di fare. Paolo Oricco aderisce con rara sensibilità interpretativa alle linee di una regia che, attraverso una Scimmia umana – nel testo di Kafka il protagonista, parlando ad un folto uditorio per l’inaugurazione di una conferenza scientifica, comincia a descrivere quella ch’è stata la sua vita precedente in qualità di scimmia – ha voluto dare corpo al disgregamento della nostra parte più istintiva e animale in favore della galoppante civiltà.
“The Newspaper Man” nasce nel 2019 come parte di un lavoro autobiografico del suo creatore e interprete, Alexandre Duarte. In scena un alter ego realizzato per mostrare i lati repressi e inconsci dei modelli comportamentali imposti dai media e delle convenzioni della società nella quale viviamo. Dando vita a un’atmosfera completamente immersiva, l’artista mostra il vuoto che c’è dietro il costante bombardamento di informazioni cui tutti siamo sottoposti quotidianamente. The Newspaper Man è una proiezione di tutte le opinioni soggettive, le storie non raccontate, i contenuti reali così come quelli falsi, il consumo compulsivo di notizie, le parole dette e scritte che in realtà non dicono nulla. L’obiettivo dello show è far sì che lo spettatore non si limiti semplicemente a guardare lo spettacolo dall’esterno, ma ci si immerga assieme ad Alex. Tutto ciò viene raggiunto con la fusione di più discipline differenti, tutte portate al loro massimo livello tecnico: danza e arti circensi si mescolano con altri linguaggi artistici al fine di far percepire al pubblico che la contaminazione fra arti diventa a sua volta una forma artistica nuova e unica.
ore 20:45 in sala presso il Teatro Café Müller
ore 21:00 live streaming su niceplatform.eu
ore 20:45 in sala presso il Teatro Café Müller
ore 21:00 live streaming su niceplatform.eu
“Percepire i fili invisibili che ci uniscono, vedere un mondo in un granello di sabbia, il paradiso in un fiore di campo, l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora. Il movimento, una donna, il corpo e lo spazio in relazione, attraverso il respiro, il ritmo e la poesia del linguaggio della danza”.
Con queste poetiche parole l’artista Marigia Maggipinto descrive quello che sarà il suo lavoro creato ad hoc per la stagione “Solo in teatro”.
ore 20:45 in sala presso il Teatro Café Müller
ore 21:00 live streaming su niceplatform.eu
ore 20:45 in sala presso il Teatro Café Müller
ore 21:00 live streaming su niceplatform.eu