“Sentire tutto in tutte le maniere,
vivere tutto da tutte le parti,
essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo,
realizzare in sé tutta l’umanità di tutti i momenti,
in un solo momento diffuso, profuso, completo e distante.”
Fernando Pessoa
Bird/Osservatorio è installazione musicale e spettacolo in divenire, un processo di creazione che si basa su tappe performative chiamate “Osservatorio”.
Lo spettatore è invitato a creare una relazione con la scena attraverso una proposta di punti di vista e percezioni che si fonde con quella derivante dal proprio punto di osservazione: l’occhio di una telecamera, la luce, il suono generato da un rumorista live sono gli strumenti di attuazione di questa sovrapposizione percettiva.
Sul palcoscenico luce, suono e movimento diventano una sola cosa. Da essa l’attrezzo circense emerge come distillato dell’idea di gabbia: il trespolo è filo teso, l’altalena è trapezio (svago e appiglio di un volo mancato), il danzatore-acrobata genera movimento e suono in accordo con una voce in scena che ne narra sogni e pensieri.
Bird entra in relazione con gli elementi di terra, acqua, fuoco e aria, che prendono forma delineandosi sulle improvvisazioni sonore di Federico Dal Pozzo, intervallate dalle note di Sibelius, Prokofiev e Cage, da frammenti di testo, dal canto dello stesso performer su passi di poesia. Impossibilità a volare e negazione di libertà sono i concetti che sostanziano questo lavoro, e il limite spaziale ne rappresenta la restituzione fisica: Bird è, nella sua essenza, un Uomo. Bird/Osservatorio, già presentato in Italia e all’estero, è la prima sezione di una “Trilogia del Limite”, progetto di tre soli, sui quali Caterina Mochi Sismondi e la compagnia blucinQue stanno lavorando in un percorso di esplorazione e di studio che coinvolgerà anche il concetto di limite fisico, con Lukas Vaka Medina, e quello di identità, con Ruairi Mooney Cumiskey.
In tale processo sarà ulteriormente sviluppata la poetica basata su di un “Osservatorio” continuo, nutrito dai suoni di Federico Dal Pozzo, dalla voce di Erika Sofia Sollo e dalle scenografie video/luminose curate insieme a Massimo Vesco e Davide Bertorello.
Dedicato a Mochi, mio padre