Oibò sono morto

Giovanna Mori e Jacob Olesen

Liberamente tratto dai romanzi di due autori scandinavi, Jan Fridegard e Arto Paasilinna, Oibò sono morto costituisce una profonda riflessione sul senso della vita raccontando di cosa succeda quando arriva “la signora morte” e quindi di cosa ci sia nell’aldilà. Giovanna Mori e Jacob Olesen immaginano un luogo di passaggio tra la vita terrena e l’eternità assoluta. Una sorta di “non dove”, in cui le anime passano e soggiornano prima di andare, “dove non so”. Luogo dal quale non si può tornare indietro, dove non si ha più ne freddo né caldo, né fame, né bisogno di andare dal parrucchiere, ma dove ancora si provano passioni, sentimenti e curiosità. E così accade che l’anima di un uomo, da poco trapassato, si innamori dell’anima di una donna. È l’inizio di una storia d’amore, senza paura di retorica: le due anime guardano al loro passato con stupore e struggimento e al loro futuro senza possibilità di costruzione, ma intanto vivono quel presente.

Di e con Giovanna Mori e Jacob Olesen

Genere teatro