La compagnia blucinQue è stata fondata dalla coreografa Caterina
Mochi Sismondi, anche autrice e regista di tutti i lavori di creazione e
direttrice artistica del Teatro Café Müller di Torino, dove ha la sua
sede stabile dal 2018. «Dai Deplacé, lavori di teorizzazione e
pratica del “fuori luogo” e dello “spostamento”, in cui approfondivo la
tematica dello spiazzamento e del disequilibrio – spiega
Mochi Sismondi – sono scaturite le radici di Studio sulla Vertigine (ora divenuto Vertigine di Giulietta),
per me luogo di riflessione anche sul valore dei generi e dei
ruoli. Parte fondamentale è la costruzione della musica, processata e
suonata dal vivo, per un concerto visivo che prende vita sulla scena”.
Vertigine di Giulietta (2014) viene selezionato dal network
In Situ e si inserisce nel lavoro di ricerca sui classici condotto dalla
compagnia portato in scena in diverse versioni: nel 2018 nasce Vertigine di Giulietta / relation1,
in residenza alla Corte Ospitale di Rubiera e al Crac di Lomme in
Francia, dopo una residenza e un’anteprima alla Lavanderia a Vapore di
Collegno e il debutto in versione teatrale – anche su testi rivisitati
di Shakspeare, tra musica, danza e circo – nella stagione del Teatro
Comunale di Adria. E nell’estate 2020 nasce Vertigine di Giulietta – Distance mode,
spettacolo concepito a partire dal primo lavoro teatrale ma adattato
alle mutate condizioni delle esibizioni dal vivo a distanza e all’aperto
imposte dalla pandemia. Volo, perdita di equilibrio, oscillazione,
tensione e spiazzamento amoroso, un lavoro di ricerca sul movimento e la
composizione fra teatrodanza, testo, musica dal vivo, danza e
discipline circensi. Oggi con un nuovo focus, quello della distanza, da
agire e sperimentare anche sulla scena per un percorso post lockdown.
Tutto questo è Vertigine di Giulietta – Distance mode. Nel
perimetro tracciato dalla danza della «vertigine amorosa» che indaga
l’anima più volitiva, audace e incline allo slittamento e alla perdita
di equilibrio dell’icona shakespeariana, trova spazio una composizione
onirica e sonora in cui corpi, movimento, luce e musica sono voci di un
medesimo canto d’amore e riconoscenza, lirica di riconoscimento e
perdita. Sulla scena la coreografia e gli attrezzi aerei, la roue cyr,
il violoncello, l’uso della voce che riporta segmenti e ricomposizioni
del testo di Shakespeare, pochi semplici ed emblematici oggetti di
scena, emergono quali elementi concreti e plastici, che si stagliano a
contrappunto di questa atmosfera sospesa.
A scandire il ritmo, l’alternanza simbiotica di brani di Sergej Prokof’ev e della musica eseguita da un violoncello classico processato dal vivo da Bea Zanin, musicista in scena insieme ai performer, danzatori e circensi, coinvolti nella composizione fisica e musicale. Accanto a Bea Zanin ci saranno i performer Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, Michelangelo Merlanti e Paolo Starinieri.
Ideazione Caterina Mochi Sismondi
creazione e performance Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, Beatrice Zanin, Michelangelo Merlanti e Paolo Starinieri
light design Massimo Vesco
violoncello e sound design Bea Zanin
costumi Carla Carucci, Federico Bregolato
foto Andrea Macchia
produzione blucinQue
in co-produzione con Fondazione CirkoVertigo
testo d’ispirazione Romeo e Giulietta di William Shakespeare