Exit: verso nuovi inizi…

Il mano a mano è una “prova d’amore”, i tessuti e la Roue Cyr il modo per specchiarsi e dare immagine a paure passate e sogni da realizzare, il trapezio è dura realtà o passione ardente, il filo è l’eterno gioco d’equilibrio tra risata e malinconia, la scala in movimento un luogo da scoprire. Tutto in una commistione di corpo, testa e attrezzo. Quattordici quadri, quattordici vite, quattordici artisti pronti a salpare.

Due anni di lavoro in una serata di saluti. “Exit” è questo, innanzitutto. Il traguardo di un percorso, non solamente fisico e tecnico, ma anche artistico e mentale. Umano, nella sua completezza. Al primo anno della Scuola di Cirko Vertigo, entrano giovani artisti con speranze e sogni. In due anni può succedere ogni cosa. Si può cambiare la propria tecnica, persino l’attrezzo che ti fa compagnia. Ci si confronta: c’è chi trova conferme e chi accresce i propri dubbi. Chi al primo mese ha già capito la propria strada. Chi  la troverà all’undicesimo.

Questo è fare scuola, questo è imparare. E poi diplomarsi e accedere ad altri enti formativi, i più grandi e prestigiosi d’Europa.

“Exit” non è una semplice serata. E’ il frutto di un percorso che, a ben guardare, racchiude tutte le fasi della strada fatta. E subito diventa spettacolo in viaggio: gli allievi, ormai divenuti artisti, attraversano con Cirko Vertigo piazze e manifestazioni italiane e francesi, incontrano il pubblico e crescono ancora una volta.

La nostalgia di casa, il sentirsi se stessi, l’accettarsi, il cambiamento. Sono i temi che in questo  nuovo lavoro segnano le performance, un filo teso che unisce quasi tutti i quadri.

Il bisogno dei giovani artisti di usare l’attrezzo e il palco per comunicare. La conferma che  raccontare, con ogni mezzo lo si voglia fare, è una necessità.

Infine una nota “registica”. La collaborazione artistica di Milo Scotton. Docente della Scuola, il suo compito in EXIT è stato quello di portare i ragazzi in scena, seguirli, indirizzarli. Una supervisione, la sua, nata giorno dopo giorno, già nelle settimane di lezione, concretizzata nelle lunghe prove in chapiteau. Un lavoro che non è stato sola “direzione”, ma anche affetto, creazione del gruppo, insomma, CURA verso il futuro del Circo.

Vi aspettiamo in piazza. Il prossimo appuntamento di Living Circus ci vedrà protagonisti domenica 5 giugno a partire dalle 19.00 nella piazzetta del Centro Commerciale Parco Dora. Veniteci a trovare…

Al prossimo #sundaybrunch

Alberto Dellacroce
Foto di Franco Rodi

con
Sara Albini / Svizzera – Trapezio
Marta Calvo Sanchez / Spagna – Roue Cyr
Carla Carnerero / Spagna – Giocoleria e Palo Cinese
Luca Carozza / Italia – Slack line
Hada Belen Celedon Moraga / Cile-Germania – Tessuti e trapezio doppio
Elena Damasio / Italia – Roue cyr
Luigi De Maglie / Italia – Scale e trapezio doppio
Sofia De Micheli / Argentina – Trapezio
Nancy Di Marcoberardino / Italia – Tessuti e cinghie
Rosalinda Esposito / Italia – Tessuti
Alice Giacomini / Italia – Mano a mano
Alessio Martelli / Italia – Mano a mano
Rocio Belen Reyes Patricio / Argentina – Trapezio fisso
Jonnathan Rodriguez Angel / Colombia – Verticali e filo teso
Amanda Rodriguez Sousa / Brasile – Corda verticale
Michail  Tomazos / Grecia – Corda molle
Kevin Lukas Vaca Medina / Colombia – Giocoleria e roue cyr

Coordinamento artistico
Milo Scotton

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