Cie Elefanto

Cie Elefanto

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La Compagnia Cie Elefanto nasce a Tolosa nel 2014 dall’incontro di Viola Ferraris e Cristobal Pereira Ber.

Il progetto di circo-teatro da loro presentato, NOUS, si ispira al modo onirico e simbolico di Lewis Carol in Alice in Wonderland. Due personaggi comici tergiversano e riflettono in un linguaggio immaginario sulla linea fragile e invisibile che separa il normale dall’anormale.
Un’avventura ludica, dettata dalle acrobazie circensi, ci invita ad accettare le differenze dell’altro, in un mondo impolverato, dove tutto può succedere.

di e con Viola Ferraris e Cristobal Pereira Ber
regia Stephane Fortin

produzione Cie Elefanto del Collectif Dix Par être

durata 40 minuti

 

Luogo di residenza

Vicoforte / Ex Confraternita dei Battuti
Grugliasco / Teatro Perempruner

Date di Residenza

17-23 Giugno 2019
11-18 Novembre 2019

Luk Vaca

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Luk Vaca, artista colombiano formatosi a Grugliasco e poi a Chambéry, presenta un solo di manipolazione di oggetti, danza e teatro, scritto a partire dalla sua esperienza personale e partendo dell’assenza di muscoli essenziali, necessari per qualsiasi tecnica circense.

Il progetto Isomère subisce le influenze del rito, dalle arti circensi e della danza etnica, per svolgere un viaggio poetico che esplora l’espressione corporea. Una ricerca in cui l’artista si offre al pubblico per scoprire, insieme a lui, come “funziona un corpo che non funziona”.
L’obiettivo del progetto è di immergere gli spettatori nelle esperienze e nei sentimenti del personaggio, per raccontare la sua storia, i suoi limiti fisici ed emotivi e il superamento della paura di perdere il proprio corpo.

di e con Luk Vaca
produzione L’Effervescente
con il sostegno di Collectif d’Artistes Arc en cirque, Centre Régional des Arts du Cirque de Chambéry e AQCV Chambéry
durata 45 minuti

Luogo di residenza

Café Muller

Date di Residenza

1-15 Settembre 2019

AD Collective

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Il collettivo francese creato dagli artisti Nicol von Marées Carvallo originaria del Cile, Santiago Montagnoli dall’Argentina, Andrea Vergara e Akbali Revuelt del Mexico.

Progetto SPAM!: Dall’obsolescenza programmata del prodotto all’obsolescenza incontrollata del consumatore. Dal costruire prodotti per il consumatore, al costruire un consumatore per il prodotto. L’idea generale è di esporre la problematica in chiave comica sulla base del funzionamento della pubblicità e degli effetti che ha su di noi nella nostra vita quotidiana. Il dibattito sul consumismo, marketing, pubblicità e fake news, affrontato attraverso i linguaggi circensi.

Luogo di residenza

Chapiteaux Vertigo

Date di Residenza

13-27 settembre 2019

Circo Nagual

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La Compagnia Circo Nagual, presenta Ofrenda, un originale progetto di acrobatica aerea e danza, nato da lavoro di ricerca dell’artista attraverso vari elementi distintivi della sua cultura di appartenenza.

Originario del Messico, Jabber cresce cullato dal misticismo, immerso in un mondo fatto di streghe, sciamani, cerimonie, teschi e animali fantastici che, in Ofrenda, si fondono con la sua formazione circense.
Influenze lontane nel tempo e nello spazio della vita di Jabber si ricongiungono per dar vita ad un linguaggio nuovo e simbolico.
Ecco che antiche tradizioni, circo contemporaneo, musica e teatro, si mescolano, permettendo al personaggio di scavare, con ogni gesto, nella sua memoria ancestrale. Il pubblico sarà guidato attraverso una realtà che va al di là dei sensi e verso un’idea di morte intesa come esperienza legata all’amore e alla rinascita.

 

di e con Jabber Daniel Bonfi

produzione Circo NAGUAL

durata 30 minuti

Luogo di residenza

Sala blu

Date di Residenza

26-31 luglio 2019
3-11 settembre 2019

INO Kollektiv

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La compagnia INO Kollektiv è composta da 7 donne di 6 nazionalità differenti, che parlano 7 lingue diverse e ciascuna apporta al gruppo l’universo personale che la caratterizza. Il progetto da loro presentato s’intitola INO ed è innanzitutto ricerca corporea costante sulla tecnica di mano a mano, affinché diventi un linguaggio, una proiezione di ciò che le artiste sono, sentono e vivono.

INO presenta 7 donne rivestite da strati di convenzioni sociali, a volte scomodi a tal punto da ostacolarle, da impedirne il movimento. Allora si afferrano, si strattonano, gettano gli abiti scomodi e si rendono presto conto che è più grande il peso delle convenzioni sociali che quello di sostenersi l’un l’altra.
La tecnica viene personalizzata e messa al servizio del sentire autentico e spontaneo di queste 7 giovani donne, che si supportano per il semplice piacere di farlo.

 

con Alba Ramiò Guell, Chloé Lacire, Clara Peters, Eva Luna Frattini, Lavinia Gilardoni, Noémie Olphand, Rebecca Vereijken 
produzione INO Kollektiv

in collaborazione con Cronopis Espai de Circ, Piste d’Azur – Centre Régional des Arts du Cirque – La Central de Circ – Circada

durata 45 minuti

Luogo di residenza

Teatro Perempruner

Date di Residenza al Teatro Perempruner

9-23 settembre 2019

blucinQue – Luk/Osservatorio

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blucinQue

Luk/Osservatorio è la seconda sezione di una Trilogia di tre soli, in cui Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa, e la compagnia blucinQue esplorano tre declinazioni del concetto di limite: spaziale, fisico, identitario.  Tre interpreti, scelti in base alla loro storia, in tre quadri, incarnano dimensioni diverse dell’essere umano che si integrano per raccontare la sua natura più profonda: quella, appunto, del limite.

Realizzato con il performer Lukas Vaca Medina, lo studio si incentra sul concetto di limite fisico del corpo. Che cosa rappresenta un limite fisico? Come raccontarlo? Come può questa narrazione “particolare” diventare universale? Queste sono le domande che costruiscono questo lavoro. Il limite fisico è ciò con cui convive tutti i giorni chi ha subito una forma di menomazione, ma la riflessione sul corpo come “barriera” può coinvolgere chiunque. Parlare del corpo è parlare del primo strumento di conoscenza del mondo e di relazione con gli altri che ogni uomo utilizza nel suo essere animale sociale. Il lavoro non vuole essere la restituzione di un’esperienza di vita ma ha l’obiettivo artistico di condensare e universalizzare il concetto negazione di libertà di movimento: il protagonista non è una vittima ma assume l’onere del proprio ostacolo, come un samurai che sfida i propri limiti ed è pronto a lottare per superarli.

Il processo di creazione di Luk/Osservatorio si serve degli attrezzi circensi (clave, frusta e trampoli) in chiave simbolica. La scelta degli attrezzi non è casuale così come la scelta degli artisti: gli attrezzi di Luk qui diventano estensioni e sostegni del corpo, ora come impedimenti e limitazioni, ora come strumento di relazione e comunicazione verso l’esterno, ora principio di liberazione, di auto potenziamento, di trasformazione. In particolare lo studio si concentra qui sulla trasfigurazione dell’oggetto scenico nella sua relazione col corpo e la danza, sulla sua trasformazione, diventando ora una parte di esso, un appoggio, un prolungamento, una protesi, ora un’immagine stilizzata (degli arti, delle ossa..). Sul piano del linguaggio, ci interessa l’esplorazione di come dalla coesistenza di discipline e arti differenti possano scaturire differenti punti di vista possibili, possano generarsi voci differenti: così sulla scena, col movimento e la parola del performer dialogano il violoncello di Beatrice Zanin e la produzione sonora dal vivo di Federico Dal Pozzo, le cui “voci” contribuiscono a comporre la struttura drammaturgica, come controcanto o coro dei pensieri e del vissuto di Luk. Lo spazio scenico si configura come installazione in cui un’altra voce è rappresentata dalla luce: essa allarga o restringe il punto di vista, segmenta lo spazio e il corpo, focalizza sul dettaglio o riflette e moltiplica i suoi movimenti o le sue limitazioni, mediante l’utilizzo di specchi e di fasci luminosi.

Caterina Mochi Sismondi si è formata come danzatrice e coreografa, specializzandosi nel teatrodanza. In un percorso di ricerca personale, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, teatro di parola e movimento, ha esplorato diversi settori della creatività contemporanea, guidata da un disegno in cui teatro, danza, musica, letteratura e arti visive si potessero fondere in una profonda e ricca risorsa espressiva. È diventato cruciale legittimare la contaminazione tra discipline, ossia la capacità di guardare oltre l’etichettamento di stile e di genere, per conquistare una dimensione espressiva ibrida e fluida: ha così assimilato il nouveau cirque e le sue risorse espressive al proprio lavoro, come arricchimento ed emblema di questo intento. Nella messa in scena il corpo spiazzato, spezzato e imbarazzato, in bilico, fuori asse e fuori tempo è il cuore della ricerca su voce e movimento. Lukas Vaca Medina nato a Bogotá, in Colombia, ha conosciuto il teatro di strada e il circo all’età di 15 anni e ha deciso di fare dell’arte il suo stile di vita. Si è specializzato nella tecnica della ruota Cyr e nella manipolazione degli oggetti alla scuola di Cirko Vertigo a Torino, in Italia. Successivamente è entrato a far parte del programma artistico presso il Centro di formazione regionale Arc en Cirque di Chambéry, in Francia. Federico Dal Pozzo è sound artist, compositore elettroacustico e musicista. Ha collaborato come esecutore nel “Dadadang_parata per percussioni in movimento”, in importanti festival europei. Diplomato alla Recording Workshop (Chillicothe, Ohio) in Audio Recording and Music Production, ha realizzato la rumoristica del film “Cabaret Crusades_the horros show file”, regia di Wael Shawky. Ha concepito e realizzato un concerto per macchine da cucire al Castello di Rivoli e l’installazione concertata “Adiastenia” (festival Flashback_Sound) concepita su una struttura matematica responsabile della generazione, nel tempo, di una partitura musicale e visiva. Collabora con musicisti e artisti europei tra i quali Frederico Pimpão, Roi Carmeli, Sofía Bertomeu Hojberg, Lorenzo Abattoir. Bea Zanin è una musicista polimorfa e in continuo mutamento. A partire dallo studio classico del violoncello, si è dedicata in seguito all’esplorazione dell’underground, tra le taglienti sonorità dell’industrial e le melodie della musica indipendente. Parallelamente si è dedicata allo studio e alla programmazione di musica elettronica, in particolare in ambito electro, e ha coprodotto il suo primo album, con forti influenze synth-pop ma con la contemporanea presenza del violoncello. Il suo obiettivo è quello di porre in evidenza il contrasto tra analogico e digitale, tra legno e microchip. Su questa linea ha reinterpretato alcuni brani seicenteschi in versione elettronica, mettendo in evidenza le affinità tra il concetto di variazione barocca e la ripetitività della musica house.

 

regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondi
interprete Lukas Vaca Medina
music live e suono Federico Dal Pozzo
violoncello Bea Zanin
light design Massimo Vesco
produzione Qanat Arte e Spettacolo
in coproduzione con Fondazione Cirko Vertigo e blucinQue

durata 50'

www.blucinque.it

Alexadre Duarte

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The Newspaper Men

The Newspaper Men, primo segmento della tetralogia Aether, è un progetto che indaga le emozioni e il flusso di coscienza celati dietro il sovraccarico d’informazioni odierno.

Il personaggio compie un viaggio metaforico alla ricerca di un’uscita da quel labirinto fatto di opinioni soggettive, di storie non raccontate, di consumi compulsivi e di contenuti veri e falsi. In questo processo di ricerca, parole e lettere volanti si incontrano a mezz’aria, dove il corpo compie movimenti rapidi, fermi e feroci, in uno spazio invaso da fogli di giornale che diventano esemplificazione di quelle intrusioni costanti ricevute dall’esterno.

Luogo di residenza

Teatro Perempruner

Date di Residenza al Teatro Perempruner

12-24 giugno 2018