“L’avanguardia
è la flessibilità
della mente”
John Cage
Xstream è un lavoro che coniuga danza acrobatica e tecniche circensi: nel perimetro di queste discipline il corpo si manifesta come entità in continuo spiazzamento, in bilico tra l’estremo disequilibrio e il flusso permanente, sostenuto dal battere di una composizione musicale dal vivo e creata dall’interno, che collabora come vero e proprio soggetto agente in scena.
Cinque performer si muovono in uno spazio vuoto, offrendosi alla percezione come costantemente fuori dal loro asse e sospesi tra sogno e realtà, in un vortice inarrestabile di stimoli, parole, musica e movimento.
La cadenza è veloce, il ritmo incalza, un attimo di pausa aiuta il respiro, ma: uno, due, tre… si ricomincia di nuovo!
Xstream racconta il desiderio di spingersi oltre il limite, rimanendo aggrappati alla corrente incessante del tempo e del moto. Il concetto di estremo è connaturato a quello di acrobata (ἀκροβάτης), la cui etimologia greca consente all’artista di investigare nello stesso tempo altezza, estremità e movimento. Il corpo dell’acrobata di Xstream cammina così sulle sue estremità, mani e piedi, ma anche sulle punte, e procede verso l’alto, come anche in equilibrio sul cavo d’acciaio, e ancora su un palo che indica una direzione.
Il corpo di Xstream racconta l’esperienza di mutare le altezze costantemente, e così, in sogno o per incanto, di cambiare il punto di vista.