Solo in teatro

NEWS Giugno 10, 2020

Solo in Teatro

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E’ stata presentata questa mattina la nuova stagione teatrale Solo in Teatro, progetto di Caterina Mochi Sismondi per Fondazione Cirko Vertigo al Teatro Café Müller di Torino. Le performance – tutti assoli – si terranno in teatro, ma saranno anche visibili da tutto il mondo grazie alla programmazione in streaming sulla piattaforma Nice

25 artisti internazionali di teatro danza musica e circo si mettono in gioco in una produzione inedita e innovativa per rispondere, con il loro linguaggio, al mutato contesto dello spettacolo dal vivo e per riappropriarsi degli spazi teatrali. 

Obiettivo: riportare al centro della scena l’artista, in tutte le fasi del suo lavoro, manifestazione del sostegno concreto e sostenibile all’arte e all’occupazione attraverso la creazione in teatro. 

Scopri gli artisti della stagione 2020 > 2021
Scopri la programmazione del Teatro Café Müller autunno / inverno 2020 > 2021

Rassegna Stampa

TeatroTeatro // Una stagione da vivere SOLO IN TEATRO
Teatri online // Solo in Teatro
Fondazione CRT // Solo in Teatro
TorinoOggi // Cirko Vertigo riparte e il Café Müller diventa residenza artistica per creare “soli”
TorinoToday // Solo in Teatro, il nuovo progetto di Cirko Vertigo parte con la danza di Marigia Maggipinto
24Ovest // Il Café Müller residenza artistica per creare
Mentelocale // Solo in Teatro: la stagione 2020/2021 di Cirko Vertigo
La Stampa Video // “Solo in Teatro”, ma anche in tutto il mondo in streaming: ecco la nuova stagione del Café Müller
La Stampa – Topnews // Solo in Teatro, il Cirko Vertigo rilancia
Grugliasco24 // Cirko Vertigo riparte e il Café Müller diventa residenza artistica per creare “soli”
Ansa // Fase 3: “Solo in Teatro“, una stagione fra scena e streaming
radio rbe // Solo in teatro: il Cafè Muller riapre le porte ad artisti e tecnici
Cuneo Cronaca // Cirko Vertigo torna a teatro per un progetto sostenuto anche dal Banco Azzoaglio
Gazzetta del sud // “Non esiste teatro senza una relazione diretta con il pubblico“. a Torino è nata la stagione: “Solo in teatro“: 25 monologhi.

MIA MARTINI, UNA VITA

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Erika Urban
22 Gennaio 2022
20:45 in teatro / ore 21:00 online a seguire on demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
info biglietteria

La grandezza, l’unicità e la storia incredibile di Mia Martini segnano la ripartenza nel 2022 della rassegna multisciplinare Solo in Teatro. Collaborando con Fred Santambrogio alla regia e partendo dal libro Mi Chiamo di Aldo Nove, Erika Urban intende attualizzare la vita di Mia Martini, esempio raro, se non unico, di come l’ignoranza e l’invidia possano distruggere non solo la carriera di una persona, ma la persona stessa. Lo spettacolo sarà il racconto di quella storia e altre della sua vita, dei suoi sogni infantili, memoria di una grandissima vitalità che è andata estinguendosi, con lo spegnersi poco a poco di una vita gigantesca.  

Erika Urban, veneziana d’origine, vive a Milano da circa dieci anni. Laureata in Scienze Politiche, nel 1991 si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, con la direzione di Luca Ronconi. In teatro lavorata sotto la direzione di Ronconi stesso, Marco Baliani, Antonio Calenda, Giorgio Barberio Corsetti, Beppe Navello, Giorgio Gallione, Gabriele Lavia, Valter Malosti, Pierpaolo Sepe, Marco Carniti e Fred Santambrogio. Dal 2018 ad oggi collabora stabilmente negli spettacoli di prosa e musical con la compagnia di opera contemporanea OP.64 diretta dal regista Fred Santambrogio e la direttrice d’orchestra Pilar Bravo. Dal 2013 è protagonista dello spettacolo teatrale Ultima notte Mia. Mia Martini. Una vita scritto da Aldo Nove per la regia di Michele De vita Conti. È la voce di vari audiolibri prodotti da Storytel e Audible. Nel cinema ha lavorato con registi come Marco Bellocchio, Lucio Pellegrini, Marina Spada e Peter Geenaway; in televisione con Marco Turco, Riccardo Donna e Stefano Sollima. Nel 2001 vince il premio come miglior attrice al festival di Pisticci per il cortometraggio La colazione di Elena la Ferla. 

EQUIVOCO

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Sergio Antonino
13 Novembre 2021
20:45 in teatro / ore 21:00 online a seguire on demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
info biglietteria

Se davvero l’arte, in quanto libertà pura, come dice Kant, “è inutile, non serve a niente e per questo ci libererà”, una performance destinata a un non pubblico, in uno spazio svuotato del suo contenuto umano voyeuristico e giudicante, potrebbe diventare per l’artista il luogo ideale per una creazione finalmente libera. È questa una grande opportunità per i creativi, il teatro e i suoi fruitori, che questo periodo post pandemia offre a chi vuole cogliere la reale urgenza e necessità del fare arte incondizionatamente. “Equivoco”, l’assolo creato dal danzatore e coreografo Sergio Antonino per la stagione “Solo in teatro”, esamina la relazione tra un artista ed il pubblico assente, percepito forse per questo ancora più intensamente, e indaga sul dialogo con questo partner ideale, destinatario ultimo del suo agire. Abolita la dicotomia tra osservante ed esecutore, il teatro diventa il luogo per una metafisica comunione senza tempo tra sensibilità differenti.

Sergio Antonino nasce a San Severo in Puglia nel 1974. Laureato in Storia dell’arte all’Università di Roma La Sapienza, nel 2001 si diploma all’Accademia d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano con specializzazione in coreografia. Dal 2002 dirige, assieme al coreografo israeliano Avi Kaiser, la compagnia Kaiser-Antonino Dance Ensemble e l’atelier di ricerca coreografica The Roof TanzRaum nella città di Duisburg in Germania, dove ottiene la residenza artistica permanente. Numerosi gli inviti come docente e creatore in diverse istituzioni ed accademie universitarie, le coproduzioni internazionali, le partecipazioni in festival d’Europa, Canada, Stati Uniti e Medioriente. Nel 2012 fonda, assieme a Kaiser, il Festival DuisTanz e dal 2016 è membro della Associazione dei coreografi Israelani a Tel Aviv.

POLIMNIA

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Bea Zanin
10 Aprile 2021
21:00 e On demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
info biglietteria

Polimnia, una delle Muse figlie di Zeus e di Mnemòsine, Dea della Memoria, è la musa degli inni sacri e delle danze rituali. La memoria è essenziale per l’arte, per la formazione dell’identità attraverso il tempo. Si può individuare un’affinità strutturale tra gli inni sacri del passato e la musica elettronica dance: il loro procedere ossessivo e “mantrico” suggerisce un parallelismo tra le danze rituali e la dancefloor.

Lo show di Bea Zanin è un’operazione archeologica-creativa, che porta alla luce nuovi mondi espressivi. Tutto ciò avviene attraverso l’uso di campioni di brani facenti della memoria musicale collettiva e personale, manipolati elettronicamente per essere trasformati e portati a un nuovo status espressivo. La presenza del violoncello suonato dal vivo agisce come ulteriore richiamo all’antica sacralità, che si rinnova nel presente nella sua unione con la musica elettronica, ma che al contempo si proietta nel futuro, rappresentato visivamente dall’altare/consolle di Polimnia. Passato, presente e futuro si incontrano e si intrecciano sul palcoscenico, sia musicalmente che spazialmente, fino alla creazione di un vero e proprio dj set.

Dal violoncello classico, ai palchi del rock, alla musica elettronica. Bea comincia la sua formazione musicale con lo studio classico del violoncello. Successivamente, attratta dai suoni grezzi dell’underground torinese, associa l’electro-pop a strumenti inusuali mutuati dall’industrial. Collabora, soprattutto come violoncellista pop/post-rock, con vari artisti tra cui Daniele Celona, Luca Morino (Mau Mau), Spaccamonti, Bianco, Jack Jaselli. Affianca all’attività di musicista quella di compositrice di colonne sonore. Nel 2014 pubblica online il suo primo lavoro solista autoprodotto, con sonorità che spaziano dall’electro-pop alla musica classica, che le porta una segnalazione su Rolling Stone di marzo 2016 e una intervista su Rumore a maggio 2016. Nel febbraio 2018 presenta al Seeyousound festival il video del suo brano “Ho Nostalgia”, con la regia di Luca Morino.

SARANNO FAMOSE?

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Luisella Tamietto
18 Settembre 2021
live ore 21:00
a seguire on demand


Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
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Attrice e insegnante di recitazione, Luisella si è diplomata presso la scuola di teatro di movimento Philippe Gaulier a Parigi nel 1987. In Teatro si è esibita in centinaia di repliche al fianco di Milena Vukotic e Athina Cenci, per il cinema diretta da Marco Ferreri, Guido Chiesa e Gianni Amerio. Fondatrice del gruppo di teatro comico Le Sorelle Suburbe, con cui per vent’anni si è esibita con vari titoli, affiancando anche Piero Chiambretti, Bruno Gambarotta e personaggi di grande caratura sui palcoscenici teatrali e televisivi più prestigiosi. Lo spettacolo “Il Peggio del Meglio delle Sorelle Suburbe” ha divertito il pubblico tedesco, rumeno, danese, grazie ad una lunga tournée europea. Sempre in qualità di attrice comica ha lavorato nelle trasmissioni Markette e Chiambretti Night con Piero Chiambretti su La7 e Canale5 e in numerose produzioni teatrali e televisive. Attualmente insegna teatro e dirige le messe in scena di numerosi spettacoli di circo contemporaneo per la Fondazione Cirko Vertigo.

IL CAVALIERE INESISTENTE

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Jacob Olesen
13 Marzo 2021
21:00 e On demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
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Quella del Cavaliere inesistente è una storia curiosa. Siamo nel Medioevo, nell’esercito di Carlo Magno c’è il cavaliere più scrupoloso e pignolo di tutti. È un uomo dentro la sua armatura perfetta, ma quando alza la celata dentro non c’è niente, è un’armatura vuota, “inesistente”, ma è un Cavaliere perfetto. Agilulfo Bertrandino dei Guildiverni è razionale e perfezionista per sopperire alla sua mancanza maggiore: non esiste. La storia del cavaliere è quella di chi vorrebbe essere preso in considerazione proclamando la propria volontà di vivere e di compiere imprese valore per cui valga la pensa essere vissuti. Tutto è risolto in un unico atto, da un unico attore che letteralmente si tra-veste in tutti i personaggi: tra armature vere e false, clangori di scena, musiche e canti. Le capacità attoriali e di narrazione di Jacob Olesen danno vita a 40 personaggi e alle loro storie. Guerre, battaglie, intrighi e vendette si intrecciano come nel libro surreale di Italo Calvino. Sulla scena, grazie a Jacob, suspense, gioco e divertissement sono assicurati: un trompe-l’oeil letterario tutto da scoprire e assaporare, per un pubblico da 6 a 99 anni.

Jacob Olesen è un attore presente sulle scene italiane ed estere da oltre 30 anni, con la compagnia Donati-Olesen. La sua lunga e ricca carriera artistica affonda le radici in Svezia, suo paese di origine, dove frequenta nel 1978-79 la Clownskolan di Stockholm e prosegue a Parigi, dove nel 1979-81 si forma all’Ècole Jacques Lecoq. A Roma, dove abita da 23 anni, consegue il diploma di insegnante del Metodo Feldenkrais nel 2002. L’abilità di parlare sei lingue, ovvero italiano, inglese, tedesco, danese e svedese, gli ha reso possibile recitare in tutta Europa, in Nord Africa, Sud America, Asia, oltre che in numerosi film e cortometraggi. In teatro ha presentato molti spettacoli di successo in cui, oltre che attore protagonista o coprotagonista, è stato anche autore e regista.

Pandemia

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Leo Bassi
13 Febbraio 2021
21:00 e On demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
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Imprevedibile, geniale, provocatorio. Leo Bassi, vero monumento della clownerie mondiale, porterà in scena il suo nuovissimo spettacolo Pandemia, ispirato ai tempi che stiamo vivendo, che lascerà gli spettatori piacevolmente sconvolti e totalmente disarmati di fronte alle sue trovate dissacranti, frutto di una carriera lunga 40 anni. 

Nelle sue performance Bassi riesce, come pochi altri maestri della comicità, a trattare in chiave surreale i congegni malati della società moderna, per dimostrarne l’assurdità e prospettare nuove speranze. Giocando come sempre sulla provocazione e sugli eccessi che sfiorano la crudeltà, Bassi romperà ancora una volta tutti gli schemi e i generi, collocandosi fra il comico, il teatro di strada, l’arte circense e il teatro politico.

Attore, comico, clown, giocoliere, circense. Semplicemente artista. Imbrigliare in un genere predefinito l’arte di Leo Bassi, nato negli Stati Uniti nel 1952 da una famiglia di circensi, è pressoché impossibile. Grazie alla capacità di dialogare in molte lingue, Leo Bassi ha calcato le scene internazionali, dall’Europa all’Oriente, confermando il nomadismo insito nelle sue origini circensi. Oggi risiede in Spagna. Negli anni, i suoi spettacoli si sono sempre più rivolti all’interazione con il pubblico, in un parossismo demenziale a tinte drammaturgiche molto forti. Lo spettacolo “La Revelacion” del 2008 è un proclama contro i falsi miti della religione, e un tributo alla ragione e a scienziati, filosofi e artisti. Nel 2012 ha aperto una chiesa, a Madrid, chiamata El Paticano, fondata in onore di pagliacci, giullari e liberi pensatori. Una papera di gomma è identificata come simbolo di simpatia e innocenza, virtù essenziali per il pensiero scientifico e filosofico e come pilastri fondamentali della commedia e del senso dell’umorismo. A El Paticano si celebrano messe e matrimoni.

TRASH – IL GRANDE PESO DELLA MODA A PICCOLI PEZZI

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Delia Ceruti
24 Aprile 2021
21:00 e On demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
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Una performance di forte impatto visivo, metaforico ed emozionale porterà il pubblico di traSh a riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili. Oggi la società occidentale è letteralmente inondata di vestiti a basso prezzo, che hanno un peso enorme sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori che li producono, costretti a lavorare in condizioni disumane nelle aeree più povere del pianeta, oltre che sulla salute psicologica dei consumatori, spesso accecati dalla compulsività dell’acquisto, in grado di generare sentimenti contrastanti nell’acquirente: dall’eccitazione alla delusione, fino al senso di colpa. Delia, protagonista e ideatrice dello spettacolo, utilizzando la tecnica della sospensione capillare, si librerà in aria utilizzando, come contrappeso, il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa. Il fast fashion qui prende corpo a tutti gli effetti, acquisisce un volume misurabile e visibile, colpisce lo spettatore che inevitabilmente fa parte di questa industria, che si muove veloce dalla passerella al consumatore e infine alla spazzatura.

Corda aerea, trapezio dance, tessuti, sospensione capillare, ma anche pattinaggio, danza sulle punte, danza aerea, trampoli. Delia Ceruti è un’artista versatile che, dopo anni di formazione nella danza, è approdata con successo nel mondo del circo. Specializzata in discipline aeree, è interessata al movimento nella sua accezione più ampia, alla clownerie, al teatro fisico. Ha collaborato, tra gli altri, con The Generating Company, il Comitato Olimpico 2012, ha preso parte alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra 2012, ha lavorato con la compagnia inglese Cirque Productions, la canadese Cirque Fantastic e con i No Fit State Circus. Sopra tutte le altre collaborazioni, Delia può vantare da anni di essere nella rosa di artisti scelti che entrano a far parte del Cirque du Soleil. Fra le ultime produzioni cui ha preso parte, c’è quella di “Cuculand Souvenir” con Roberto Olivan.

LA TABLE

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Tiziana Prota
30 Gennaio 2021
21:00 e on demand

Solo in teatro
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
info biglietteria

Lei è una donna che ama troppo, lui, Monsieur Renard, una volpe imbottita. L’ispirazione per lo spettacolo “La Table” viene dal libro “Le donne che amano troppo”, dello psicologo americano R. Norwood. Il libro descrive storie diverse di donne che si trovano in una relazione con un uomo e tutte hanno un punto in comune: tutte queste relazioni si basano sul bisogno viscerale di essere assistiti, per l’uomo, e di assistere, per la donna. A causa di ciò che hanno attraversato durante la loro vita e molto spesso durante l’infanzia, queste donne diventano dipendenti dagli uomini che le imbrigliano in relazioni malsane e di dipendenza. La protagonista dello show è passionale e pazza, creativa e acrobatica. M. Renard, la volpe pupazzo, rappresenta il tipo egoista e manipolatore di essere umano che non è in grado di amare nessuno, ma allo stesso tempo vuole mantenere l’amore cieco della donna che lo ama troppo per il proprio conforto e interesse. Con ironia e attraverso il linguaggio circense, si racconta una storia che parla di ricerca della felicità, dell’affermazione di se stessi e dell’illuminazione che conduce a un’autentica libertà. “La table” è un progetto personale di Tiziana Prota, che attraverso di esso esprime il suo desiderio di creare senza seguire nessuna regola o moda del mondo del circo contemporaneo, al fine di comunicare liberamente con il pubblico a livello emotivo. Tiziana invita tutti a sbarazzarsi di ciò che più ci spaventa e ci attira, in particolare dell’idea che il vero amore sia quello che ci fa soffrire.  

Artista circense specializzata in trapezio fisso e danza, trapezio ballant e corda. Dopo essersi diplomata presso la scuola Cirko Vertigo di Grugliasco (TO), continua il perfezionamento alla Scuola Superiore di Circo e Danza di Stoccolma (DOCH), dove si diploma nel 2010 e riceve una solida formazione teatrale, musicale e di improvvisazione in strada. Da quel momento inizia a lavorare con alcune delle più grandi compagnie del circo contemporaneo europeo: CirkVOST di Francia, Burnt Out Punks e Circus Cirkor di Svezia. Dopo essersi consolidata artisticamente, si dedica al suo primo progetto personale, intitolato “La Table”.