Luk/Osservatorio

blucinQue – Luk/Osservatorio

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blucinQue
15 Settembre 2019
21:00

Cupula Circus Village Festival
info biglietteria

Luk/Osservatorio è la seconda sezione di una Trilogia di tre soli, in cui Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa, e la compagnia blucinQue esplorano tre declinazioni del concetto di limite: spaziale, fisico, identitario.  Tre interpreti, scelti in base alla loro storia, in tre quadri, incarnano dimensioni diverse dell’essere umano che si integrano per raccontare la sua natura più profonda: quella, appunto, del limite.

Realizzato con il performer Lukas Vaca Medina, lo studio si incentra sul concetto di limite fisico del corpo. Che cosa rappresenta un limite fisico? Come raccontarlo? Come può questa narrazione “particolare” diventare universale? Queste sono le domande che costruiscono questo lavoro. Il limite fisico è ciò con cui convive tutti i giorni chi ha subito una forma di menomazione, ma la riflessione sul corpo come “barriera” può coinvolgere chiunque. Parlare del corpo è parlare del primo strumento di conoscenza del mondo e di relazione con gli altri che ogni uomo utilizza nel suo essere animale sociale. Il lavoro non vuole essere la restituzione di un’esperienza di vita ma ha l’obiettivo artistico di condensare e universalizzare il concetto negazione di libertà di movimento: il protagonista non è una vittima ma assume l’onere del proprio ostacolo, come un samurai che sfida i propri limiti ed è pronto a lottare per superarli.

Il processo di creazione di Luk/Osservatorio si serve degli attrezzi circensi (clave, frusta e trampoli) in chiave simbolica. La scelta degli attrezzi non è casuale così come la scelta degli artisti: gli attrezzi di Luk qui diventano estensioni e sostegni del corpo, ora come impedimenti e limitazioni, ora come strumento di relazione e comunicazione verso l’esterno, ora principio di liberazione, di auto potenziamento, di trasformazione. In particolare lo studio si concentra qui sulla trasfigurazione dell’oggetto scenico nella sua relazione col corpo e la danza, sulla sua trasformazione, diventando ora una parte di esso, un appoggio, un prolungamento, una protesi, ora un’immagine stilizzata (degli arti, delle ossa..). Sul piano del linguaggio, ci interessa l’esplorazione di come dalla coesistenza di discipline e arti differenti possano scaturire differenti punti di vista possibili, possano generarsi voci differenti: così sulla scena, col movimento e la parola del performer dialogano il violoncello di Beatrice Zanin e la produzione sonora dal vivo di Federico Dal Pozzo, le cui “voci” contribuiscono a comporre la struttura drammaturgica, come controcanto o coro dei pensieri e del vissuto di Luk. Lo spazio scenico si configura come installazione in cui un’altra voce è rappresentata dalla luce: essa allarga o restringe il punto di vista, segmenta lo spazio e il corpo, focalizza sul dettaglio o riflette e moltiplica i suoi movimenti o le sue limitazioni, mediante l’utilizzo di specchi e di fasci luminosi.

  Caterina Mochi Sismondi si è formata come danzatrice e coreografa, specializzandosi nel teatrodanza. In un percorso di ricerca personale, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, teatro di parola e movimento, ha esplorato diversi settori della creatività contemporanea, guidata da un disegno in cui teatro, danza, musica, letteratura e arti visive si potessero fondere in una profonda e ricca risorsa espressiva. È diventato cruciale legittimare la contaminazione tra discipline, ossia la capacità di guardare oltre l’etichettamento di stile e di genere, per conquistare una dimensione espressiva ibrida e fluida: ha così assimilato il nouveau cirque e le sue risorse espressive al proprio lavoro, come arricchimento ed emblema di questo intento. Nella messa in scena il corpo spiazzato, spezzato e imbarazzato, in bilico, fuori asse e fuori tempo è il cuore della ricerca su voce e movimento. Lukas Vaca Medina nato a Bogotá, in Colombia, ha conosciuto il teatro di strada e il circo all’età di 15 anni e ha deciso di fare dell’arte il suo stile di vita. Si è specializzato nella tecnica della ruota Cyr e nella manipolazione degli oggetti alla scuola di Cirko Vertigo a Torino, in Italia. Successivamente è entrato a far parte del programma artistico presso il Centro di formazione regionale Arc en Cirque di Chambéry, in Francia. Federico Dal Pozzo è sound artist, compositore elettroacustico e musicista. Ha collaborato come esecutore nel “Dadadang_parata per percussioni in movimento”, in importanti festival europei. Diplomato alla Recording Workshop (Chillicothe, Ohio) in Audio Recording and Music Production, ha realizzato la rumoristica del film “Cabaret Crusades_the horros show file”, regia di Wael Shawky. Ha concepito e realizzato un concerto per macchine da cucire al Castello di Rivoli e l’installazione concertata “Adiastenia” (festival Flashback_Sound) concepita su una struttura matematica responsabile della generazione, nel tempo, di una partitura musicale e visiva. Collabora con musicisti e artisti europei tra i quali Frederico Pimpão, Roi Carmeli, Sofía Bertomeu Hojberg, Lorenzo Abattoir. Bea Zanin è una musicista polimorfa e in continuo mutamento. A partire dallo studio classico del violoncello, si è dedicata in seguito all’esplorazione dell’underground, tra le taglienti sonorità dell’industrial e le melodie della musica indipendente. Parallelamente si è dedicata allo studio e alla programmazione di musica elettronica, in particolare in ambito electro, e ha coprodotto il suo primo album, con forti influenze synth-pop ma con la contemporanea presenza del violoncello. Il suo obiettivo è quello di porre in evidenza il contrasto tra analogico e digitale, tra legno e microchip. Su questa linea ha reinterpretato alcuni brani seicenteschi in versione elettronica, mettendo in evidenza le affinità tra il concetto di variazione barocca e la ripetitività della musica house.

 

regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondi
interprete Lukas Vaca Medina
music live e suono Federico Dal Pozzo
violoncello Bea Zanin
light design Massimo Vesco
produzione Qanat Arte e Spettacolo
in coproduzione con Fondazione Cirko Vertigo e  blucinQue

durata 50'

www.blucinque.it

blucinQue – Luk/Osservatorio

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blucinQue
28 Agosto 2019
21:00

Todi Festival
info biglietteria

Luk/Osservatorio è la seconda sezione di una Trilogia di tre soli, in cui Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa, e la compagnia blucinQue esplorano tre declinazioni del concetto di limite: spaziale, fisico, identitario.  Tre interpreti, scelti in base alla loro storia, in tre quadri, incarnano dimensioni diverse dell’essere umano che si integrano per raccontare la sua natura più profonda: quella, appunto, del limite.

Realizzato con il performer Lukas Vaca Medina, lo studio si incentra sul concetto di limite fisico del corpo. Che cosa rappresenta un limite fisico? Come raccontarlo? Come può questa narrazione “particolare” diventare universale? Queste sono le domande che costruiscono questo lavoro. Il limite fisico è ciò con cui convive tutti i giorni chi ha subito una forma di menomazione, ma la riflessione sul corpo come “barriera” può coinvolgere chiunque. Parlare del corpo è parlare del primo strumento di conoscenza del mondo e di relazione con gli altri che ogni uomo utilizza nel suo essere animale sociale. Il lavoro non vuole essere la restituzione di un’esperienza di vita ma ha l’obiettivo artistico di condensare e universalizzare il concetto negazione di libertà di movimento: il protagonista non è una vittima ma assume l’onere del proprio ostacolo, come un samurai che sfida i propri limiti ed è pronto a lottare per superarli.

Il processo di creazione di Luk/Osservatorio si serve degli attrezzi circensi (clave, frusta e trampoli) in chiave simbolica. La scelta degli attrezzi non è casuale così come la scelta degli artisti: gli attrezzi di Luk qui diventano estensioni e sostegni del corpo, ora come impedimenti e limitazioni, ora come strumento di relazione e comunicazione verso l’esterno, ora principio di liberazione, di auto potenziamento, di trasformazione. In particolare lo studio si concentra qui sulla trasfigurazione dell’oggetto scenico nella sua relazione col corpo e la danza, sulla sua trasformazione, diventando ora una parte di esso, un appoggio, un prolungamento, una protesi, ora un’immagine stilizzata (degli arti, delle ossa..). Sul piano del linguaggio, ci interessa l’esplorazione di come dalla coesistenza di discipline e arti differenti possano scaturire differenti punti di vista possibili, possano generarsi voci differenti: così sulla scena, col movimento e la parola del performer dialogano il violoncello di Beatrice Zanin e la produzione sonora dal vivo di Federico Dal Pozzo, le cui “voci” contribuiscono a comporre la struttura drammaturgica, come controcanto o coro dei pensieri e del vissuto di Luk. Lo spazio scenico si configura come installazione in cui un’altra voce è rappresentata dalla luce: essa allarga o restringe il punto di vista, segmenta lo spazio e il corpo, focalizza sul dettaglio o riflette e moltiplica i suoi movimenti o le sue limitazioni, mediante l’utilizzo di specchi e di fasci luminosi.

  Caterina Mochi Sismondi si è formata come danzatrice e coreografa, specializzandosi nel teatrodanza. In un percorso di ricerca personale, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, teatro di parola e movimento, ha esplorato diversi settori della creatività contemporanea, guidata da un disegno in cui teatro, danza, musica, letteratura e arti visive si potessero fondere in una profonda e ricca risorsa espressiva. È diventato cruciale legittimare la contaminazione tra discipline, ossia la capacità di guardare oltre l’etichettamento di stile e di genere, per conquistare una dimensione espressiva ibrida e fluida: ha così assimilato il nouveau cirque e le sue risorse espressive al proprio lavoro, come arricchimento ed emblema di questo intento. Nella messa in scena il corpo spiazzato, spezzato e imbarazzato, in bilico, fuori asse e fuori tempo è il cuore della ricerca su voce e movimento. Lukas Vaca Medina nato a Bogotá, in Colombia, ha conosciuto il teatro di strada e il circo all’età di 15 anni e ha deciso di fare dell’arte il suo stile di vita. Si è specializzato nella tecnica della ruota Cyr e nella manipolazione degli oggetti alla scuola di Cirko Vertigo a Torino, in Italia. Successivamente è entrato a far parte del programma artistico presso il Centro di formazione regionale Arc en Cirque di Chambéry, in Francia. Federico Dal Pozzo è sound artist, compositore elettroacustico e musicista. Ha collaborato come esecutore nel “Dadadang_parata per percussioni in movimento”, in importanti festival europei. Diplomato alla Recording Workshop (Chillicothe, Ohio) in Audio Recording and Music Production, ha realizzato la rumoristica del film “Cabaret Crusades_the horros show file”, regia di Wael Shawky. Ha concepito e realizzato un concerto per macchine da cucire al Castello di Rivoli e l’installazione concertata “Adiastenia” (festival Flashback_Sound) concepita su una struttura matematica responsabile della generazione, nel tempo, di una partitura musicale e visiva. Collabora con musicisti e artisti europei tra i quali Frederico Pimpão, Roi Carmeli, Sofía Bertomeu Hojberg, Lorenzo Abattoir. Bea Zanin è una musicista polimorfa e in continuo mutamento. A partire dallo studio classico del violoncello, si è dedicata in seguito all’esplorazione dell’underground, tra le taglienti sonorità dell’industrial e le melodie della musica indipendente. Parallelamente si è dedicata allo studio e alla programmazione di musica elettronica, in particolare in ambito electro, e ha coprodotto il suo primo album, con forti influenze synth-pop ma con la contemporanea presenza del violoncello. Il suo obiettivo è quello di porre in evidenza il contrasto tra analogico e digitale, tra legno e microchip. Su questa linea ha reinterpretato alcuni brani seicenteschi in versione elettronica, mettendo in evidenza le affinità tra il concetto di variazione barocca e la ripetitività della musica house.

 

regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondi
interprete Lukas Vaca Medina
music live e suono Federico Dal Pozzo
violoncello Bea Zanin
light design Massimo Vesco
produzione Qanat Arte e Spettacolo
in coproduzione con Fondazione Cirko Vertigo e  blucinQue

durata 50'

www.blucinque.it

blucinQue – Luk/Osservatorio

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blucinQue
06 Luglio 2019
22:00

Artescena / XIII edizione
info biglietteria

Luk/Osservatorio è la seconda sezione di una Trilogia di tre soli, in cui Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa, e la compagnia blucinQue esplorano tre declinazioni del concetto di limite: spaziale, fisico, identitario.  Tre interpreti, scelti in base alla loro storia, in tre quadri, incarnano dimensioni diverse dell’essere umano che si integrano per raccontare la sua natura più profonda: quella, appunto, del limite.

Realizzato con il performer Lukas Vaca Medina, lo studio si incentra sul concetto di limite fisico del corpo. Che cosa rappresenta un limite fisico? Come raccontarlo? Come può questa narrazione “particolare” diventare universale? Queste sono le domande che costruiscono questo lavoro. Il limite fisico è ciò con cui convive tutti i giorni chi ha subito una forma di menomazione, ma la riflessione sul corpo come “barriera” può coinvolgere chiunque. Parlare del corpo è parlare del primo strumento di conoscenza del mondo e di relazione con gli altri che ogni uomo utilizza nel suo essere animale sociale. Il lavoro non vuole essere la restituzione di un’esperienza di vita ma ha l’obiettivo artistico di condensare e universalizzare il concetto negazione di libertà di movimento: il protagonista non è una vittima ma assume l’onere del proprio ostacolo, come un samurai che sfida i propri limiti ed è pronto a lottare per superarli.

Il processo di creazione di Luk/Osservatorio si serve degli attrezzi circensi (clave, frusta e trampoli) in chiave simbolica. La scelta degli attrezzi non è casuale così come la scelta degli artisti: gli attrezzi di Luk qui diventano estensioni e sostegni del corpo, ora come impedimenti e limitazioni, ora come strumento di relazione e comunicazione verso l’esterno, ora principio di liberazione, di auto potenziamento, di trasformazione. In particolare lo studio si concentra qui sulla trasfigurazione dell’oggetto scenico nella sua relazione col corpo e la danza, sulla sua trasformazione, diventando ora una parte di esso, un appoggio, un prolungamento, una protesi, ora un’immagine stilizzata (degli arti, delle ossa..). Sul piano del linguaggio, ci interessa l’esplorazione di come dalla coesistenza di discipline e arti differenti possano scaturire differenti punti di vista possibili, possano generarsi voci differenti: così sulla scena, col movimento e la parola del performer dialogano il violoncello di Beatrice Zanin e la produzione sonora dal vivo di Federico Dal Pozzo, le cui “voci” contribuiscono a comporre la struttura drammaturgica, come controcanto o coro dei pensieri e del vissuto di Luk. Lo spazio scenico si configura come installazione in cui un’altra voce è rappresentata dalla luce: essa allarga o restringe il punto di vista, segmenta lo spazio e il corpo, focalizza sul dettaglio o riflette e moltiplica i suoi movimenti o le sue limitazioni, mediante l’utilizzo di specchi e di fasci luminosi.

  Caterina Mochi Sismondi si è formata come danzatrice e coreografa, specializzandosi nel teatrodanza. In un percorso di ricerca personale, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, teatro di parola e movimento, ha esplorato diversi settori della creatività contemporanea, guidata da un disegno in cui teatro, danza, musica, letteratura e arti visive si potessero fondere in una profonda e ricca risorsa espressiva. È diventato cruciale legittimare la contaminazione tra discipline, ossia la capacità di guardare oltre l’etichettamento di stile e di genere, per conquistare una dimensione espressiva ibrida e fluida: ha così assimilato il nouveau cirque e le sue risorse espressive al proprio lavoro, come arricchimento ed emblema di questo intento. Nella messa in scena il corpo spiazzato, spezzato e imbarazzato, in bilico, fuori asse e fuori tempo è il cuore della ricerca su voce e movimento. Lukas Vaca Medina nato a Bogotá, in Colombia, ha conosciuto il teatro di strada e il circo all’età di 15 anni e ha deciso di fare dell’arte il suo stile di vita. Si è specializzato nella tecnica della ruota Cyr e nella manipolazione degli oggetti alla scuola di Cirko Vertigo a Torino, in Italia. Successivamente è entrato a far parte del programma artistico presso il Centro di formazione regionale Arc en Cirque di Chambéry, in Francia. Federico Dal Pozzo è sound artist, compositore elettroacustico e musicista. Ha collaborato come esecutore nel “Dadadang_parata per percussioni in movimento”, in importanti festival europei. Diplomato alla Recording Workshop (Chillicothe, Ohio) in Audio Recording and Music Production, ha realizzato la rumoristica del film “Cabaret Crusades_the horros show file”, regia di Wael Shawky. Ha concepito e realizzato un concerto per macchine da cucire al Castello di Rivoli e l’installazione concertata “Adiastenia” (festival Flashback_Sound) concepita su una struttura matematica responsabile della generazione, nel tempo, di una partitura musicale e visiva. Collabora con musicisti e artisti europei tra i quali Frederico Pimpão, Roi Carmeli, Sofía Bertomeu Hojberg, Lorenzo Abattoir. Bea Zanin è una musicista polimorfa e in continuo mutamento. A partire dallo studio classico del violoncello, si è dedicata in seguito all’esplorazione dell’underground, tra le taglienti sonorità dell’industrial e le melodie della musica indipendente. Parallelamente si è dedicata allo studio e alla programmazione di musica elettronica, in particolare in ambito electro, e ha coprodotto il suo primo album, con forti influenze synth-pop ma con la contemporanea presenza del violoncello. Il suo obiettivo è quello di porre in evidenza il contrasto tra analogico e digitale, tra legno e microchip. Su questa linea ha reinterpretato alcuni brani seicenteschi in versione elettronica, mettendo in evidenza le affinità tra il concetto di variazione barocca e la ripetitività della musica house.

 

regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondi
interprete Lukas Vaca Medina
music live e suono Federico Dal Pozzo
violoncello Bea Zanin
light design Massimo Vesco
produzione Qanat Arte e Spettacolo
in coproduzione con Fondazione Cirko Vertigo e  blucinQue

durata 50'

www.blucinque.it

Duo Andrè Leo

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125 BPM

125 BPM è un equilibrio sconvolto del tempo. Un metronomo sgangherato. Lo spettacolo, situato da qualche parte tra le forze cosmiche dei corpi orbitanti e una relazione precaria tra due umani, porta gli artisti a girare, respirare, cadere, riprendersi, ritrovarsi e cercare un nuovo equilibrio insieme.

Jean-Baptiste e Robin vanno alla ricerca del tempo, questa forza primaria che spinge la ruota verso un equilibrio armonioso delle forme in movimento. Come il movimento dei pianeti fa rispettare la nostra esperienza del tempo, il movimento della ruota fa rispettare il tempo di 125 BPM. E se l’equilibrio armonioso si rompesse? E se ogni movimento si fermasse all’improvviso? Potranno trovare nuovi equilibri? Saranno capaci di mantenerli?

 

Date di Residenza

dal 7 al 21 giugno 2019

Restituzione Pubblica

20 giugno 2019
Café Müller

Mismo Nismo

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NOISE Cirkus

In una società consumistica, dove si è circondati dalla sovrabbondanza di cose materiali, quale valore rimane ancora? NOISE Cirkus è un progetto incentrato sulla spazzatura, la realtà presente e il futuro perduto. Questa performance improvvisata di musical e circo esplora la filosofia della musica noise trasponendola nel linguaggio circense.

Chapiteau Vertigo

 

Date di Residenza

13 al 27 febbraio 2019

SUL FILO DEL CIRCO 2019

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Different Concert

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Esa & Filippo
15 Giugno 2019
19:30
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino
info biglietteria

SUL FILO DEL CIRCO 2019

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«Solo l’autenticità genera un interesse da parte del pubblico.
E noi vogliamo che il Festival non sia solo un’attrazione ma un modo per creare relazioni
»

 

E’ stata presentata oggi martedì 4 giugno al Teatro Café Müller la 18° edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo, in programma dal 21 giugno al 27 luglio, organizzato da Fondazione Cirko Vertigo e Città di Grugliasco, che lo ospita sin dalla sua nascita, e con il supporto di Fondazione Crt come maggior sostenitore.

24 spettacoli, 15 titoli differenti, 9 prime nazionali e oltre 140 artisti provenienti da Canada, Repubblica Slovacca, Argentina, Regno Unito, Francia, Olanda, Spagna, Italia, Russia, Giappone, Portogallo, Brasile, Germania e Norvegia: questi i numeri dell’edizione 2019 di Sul Filo del Circo che punta a raccogliere oltre 4 mila spettatori, grazie a un palinsesto che comprende, oltre agli spettacoli serali delle principali compagnie ospiti, iniziative e attività dedicate ai bambini e alle famiglie, spettacoli di giocoleria e djset, per vivere appieno l’atmosfera del Festival e il Parco Le Serre che lo accoglie.

Apre ufficialmente il Festival la compagnia canadese Machine de Cirque con la prima nazionale di “La Galerie” in scena il 21 e il 22 giugno al Teatro Le Serre di Grugliasco.

 

SCOPRI IL CARTELLONE COMPLETO DEL 18° FESTIVAL INTERNAZIONALE SUL FILO DEL CIRCO

CIRKO VERTIGO – OUT/IN

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CIRKO VERTIGO
29 Giugno 2019
21:30
Parco Culturale Le Serre
Via Tiziano Lanza, 31 Grugliasco

biglietteria

ingresso intero unico 8,00€
info biglietteria

Il debutto di sette progetti di creazione personali, esito di un percorso di ricerca artistica diretto da Caterina Mochi Sismondi, di altrettanti allievi del Terzo Anno di formazione continua presso l’Accademia di circo contemporaneo di Fondazione Cirko Vertigo.

Un’immersione nella varietà delle tecniche circensi – corda, roue cyr, giocoleria, tessuti, trapezio e danza – corredata da un visual creato ad hoc che mostra allo spettatore il “dietro le quinte” della creazione circense: i momenti di backstage, le cadute e le “risalite”, la fatica del corpo e quella della mente, la voglia di superare i proprio limiti e la soddisfazione nel riuscirci.

Hipocresía di Arianna Possidoni è una performance di corda aerea, giocoleria e acrodanza sulla responsabilità di assumere conflitti interiori. La risalita e lo sfinimento si sperimentano tra lanci casuali e lanci in perfetto allineamento con le azioni; dalle corde musicali, dalle corde vocali alle corde acrobatiche, dal corpo in movimento allo strumento corpo, dall’oggetto al suono, Justine Delolme alle corde liscie e danza, ed Elena Mélody al piano voce loop, in Làtemps… mostrano traiettorie che sembrano più comuni di quanto riteniamo; Irrequietezza di Matteo Ruzzu si ispira invece all’opera I cerchi nel cerchio di Kandinsky per parlare di una sensazione che si muove dentro di noi come quei 25 cerchi si muovono all’interno dell’ingranaggio. E ancora: Chi sono IO? di Vicente Andres Quiroz Briceno ai tessuti e trapezio dance è una performance che narra la lotta tra mente e corpo.

Attraverso il movimento sul tessuto la mente fugge verso un altro luogo, evade da se stessa… non si può fuggire per sempre però, ma si può cogliere l’attimo, un istante a volte anche solo estraniandosi dal tutto, elevandosi, cercando nuovi orizzonti, nuovi punti di vista. Il Mare di Federico Ceragioli rievoca il moto continuo, perpetuo e dissonante della marea. Il suo canto che può cullare o scatenare immense paure. Il suono delle sue onde, con un ritmo sempre uguale eppure unico e diverso. Le sue forme curve e increspate che si infrangono quasi per distruggere volontariamente quella meraviglia che solo per pochi istanti è stato possibile ammirare. Infine Paranoia è il titolo della performance di José Mallol Pepe Chocomeli sulla paura di ciò che è comunemente considerato “anormale”.

 

PRIMA NAZIONALE
con gli artisti
Vicente Andres Quiroz Briceno, Federico Ceragioli, José Mallol Pepe Chocomeli, Justine Delolme, Elena Mélody, Arianna Possidoni, Matteo Ruzzu
accompagnamento alla creazione Caterina Mochi Sismondi
accompagnamento alle tecniche di circo e movimento Arian Miluka, Silvia Francioni, Daniela Paci
immagini video Stefano Rogliatti

durata 100'

STARDUST – GALA DI ARTISTI INTERNAZIONALI

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GALA DI ARTISTI INTERNAZIONALI
26 > 27 Luglio 2019
21:30
Parco Culturale Le Serre
Via Tiziano Lanza, 31 Grugliasco

biglietteria

ingresso intero 12,00€
ingresso ridotto 10,00€ // convenzionati
8,00€ under14 e file laterali della platea
info biglietteria

Provengono da Russia, Brasile, Norvegia, Germania, Italia e Giappone i giovani artisti della scena mondiale, per la prima volta in anteprima sul palco del Teatro Le Serre di Grugliasco.

Selezionati dal direttore artistico del Festival Paolo Stratta che, attraverso i principali festival del settore internazionale, ha potuto portare in Piemonte le gemme internazionali della giovane creatività, si esibiscono ciascuno in un numero che condensa il meglio delle discipline circensi in cui sono specializzati: Diego Salles porta sul palcoscenico “GENÈSE”, una performance di tessuti aerei; Mikail Karahan si esibisce in “iT SOCKS!” alla Roue Cyr; Miyoko Shida Rigolo con “Sanddorn Balance”, performance di equilibrio; Alexey Ishmaev e Pavel Mayer con “The Same”, entrambi alle cinghie aeree; Delia Ceruti con “Flipping Serious”, performance di capillare e “Māyā”, performance di corda aerea; Elisa Mutto con “Myself” al cerchio aereo; Julian Saether con “Voices”, performance di giocoleria e Alexander Duarte con “Tenome” al trapezio dance.

Una serata, condotta dallo humour corrosivo dei “Lucchettino”, la coppia più eccentrica della comicità italiana. Il duo, formato da Luca Regina e Tino Fimiani, due maghi illusionisti di riconosciuto talento, la cui arte affonda le proprie radici soprattutto nella tradizione clownesca, nel mondo del circo e nella commedia dell’arte e si rifà alla scuola dei clown non parlati come Jacques Tati, Mr Bean e Jango Edwards, nasce del 1993 per un fortuito incontro in un negozio di magia. E da allora i Lucchettino si sono esibiti nei più prestigiosi festival di arte di strada nelle piazze di tutta Europa. Negli anni hanno perfezionano la loro arte, frequentando la celebre Scuola di Circo di Stato di Mosca e la stimata Scuola di teatro fisico di Philip Radice a Torino. Nel 2003 il grande clown Jango Edwards, guardando un loro spettacolo, si innamora di loro e decide di dirigerli in CATZ, spettacolo di grande successo internazionale. Mentre Arturo Brachetti li vuole con lui nel cast di Magiko (2012) e in Brachetti che sorpresa! (2015-2016). Dal 2013 al 2015 partecipano allo show Magik Comedy Cho, che sbanca il botteghino in Canada, Francia, Belgio e Svizzera con più di 300 repliche. Numerosi sono i premi e riconoscimenti che costellano la loro carriera: il Premio Comunque anomali (2000) e il Premio MartinaFranca. Nel 2016 ricevono a Parigi anche il prestigioso Mandrake d’Or, condividendo questo onore con maghi del calibro di Copperfield, Siegfried e Roy, Gerard Majax e Brachetti.

 

PRIMA NAZIONALE
Diego Salles
con GENÈSE – performance di tessuti aerei
Mikail Karahan con iT SOCKS!- performance di Roue Cyr
Miyoko Shida Rigolo con Sanddorn Balance- performance di equilibrio
Alexey Ishmaev e Pavel Mayer con The Same -performance di cinghie aeree
Delia Ceruti con Flipping Serious performance di capillare e Māyā performance di corda aerea
Elisa Mutto con Myself -performance di cerchio aereo
Luca Regina e Tino Fimiani Luchettino presentatori
Julian Saether con Voices -performance di giocoleria
Alexander Duarte con Tenome – performance di trapezio dance

durata 100'