Compagnia Makìa

La compagnia composta di giovani artisti, specializzati in cerchio aereo, tessuti e palo cinese, contorsione, che lavorano anche sul trapezio a due e sul mano a mano, ha messo a punto un progetto artistico per la realizzazione di uno spettacolo che vedrà in scena 3 artisti, con la consulenza artistica di Milo Scotton.

Titolo dell’Opera: 50 Special.
Sinossi e démarche artistica: un juke box abbandonato tra la nebbia gracchia le sue note incoraggianti a scatti, in equilibrio tra ricordo e nostalgia.
Emblema di un mondo che non esiste più.
Ricordo vago di un’epoca di ribellione, prosperità, gioia spensierata e voglia di riscatto del primo dopoguerra, ma anche fragilità, eccessi, dubbio e realismo disincantato. Un uomo sale una scala a chiocciola nel vuoto, senza ormai più la casa di cui era parte. Calpesta le rovine del suo tempo e giunto alla porta si gira a contemplare il passato. Ripercorrendo i suoi passi rimembra le emozioni di un tempo, portandole alla luce e rivivendole idealizzate attraverso le tecniche circensi e i personaggi dell’epoca. 50 Special si pone sulla linea di confine tra pop art, realismo e impressionismo, con un’attenzione particolare verso artisti di ricerca come Edward Hopper che “sapevano dipingere il silenzio” e famoso per aver dipinto la solitudine nella vita contemporanea americana. Così sarà la loro ricerca del simbolismo che può scaturire dal movimento di attori e danzatori di circo. Dalla gioia e leggerezza fino all’introspezione dei personaggi e delle loro verità profonde.
Ne emergerà una gioventù Grease style che rispecchia la fragilità umana, con le sue ansie, eccessi, rancori per una condizione di costante disequilibrio che non ha scelto e che non sa vivere.

La ricerca drammaturgica di 50 Special si orienta alla trasposizione diretta dal passato al tempo attuale, da un mondo sotto il segno della brillantina alla nostra crisi di valori e al nichilismo dilagante; l’ospite inquietante come definito da Galimberti, a cui i giovani protagonisti della pièce contrapporranno quello che hanno da regalarci: sudore, coraggio, grinta e intensità, energia ed esplosività.
Per annientare il sospetto di essere una generazione zero e riscoprire quello che ci sta più a cuore, non lasciare sfuggire il proprio tempo.

La compagnia si avvarrà del tutoraggio tecnico e artistico di Milo Scotton e delle consulenze tecniche di Massimo Vesco, Carlo Porrone e dei loro collaboratori per la messa a punto degli aspetti fonici e illuminotecnici. La residenza si svolgerà indicativamente tra metà settembre e metà ottobre. Il progetto della compagnia è in una fase embrionale e prevede la presentazione pubblica a febbraio-marzo 2016. E’ inserito nel progetto di residenza in quanto si intende sostenere realtà di natura diversa dal punto di vista della maturazione artistica, sulla base di uno scenario almeno biennale che garantisca lo sviluppo di un progetto competo, garantendo il supporto per il contatto con altre residenze all’estero o in altre regioni italiane.

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