WE273”

Prendono vita i personaggi attraverso un tempo preciso, creano un ritmo, si interrompono, presentano frammenti della loro personalità, danzano le loro storie scandite al battere del silenzio. Corpi che risuonano, andando a comporre una partitura musicale originale, creata in scena, “ogni cosa ha uno spirito e quello spirito può essere liberato trasformando qualsiasi cosa in vibrazione” 4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage, che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo We273”, come punto di partenza per questa creazione.
Uno spunto. Forse un omaggio. Sicuramente un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time. Il suono e la sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona.
Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni.
Noi e il silenzio, noi e la relazione col suono e l’ambiente circostante. Una sorta di perdita di coscienza momentanea e di indagine sullo spiazzamento e la relazione. Tutto è silenzio, un silenzio che si muove e risuona e porta alla composizione musicale e alla scoperta sulla scena. Prendono vita i personaggi attraverso un tempo scandito, preciso, creano un ritmo, si interrompono, presentano frammenti della loro personalità, danzano le loro storie scandite al battere del silenzio.
Roue cyr e filo teso, un violoncello e il suono del cuore… dialogano di fronte all’ascoltatore, creando un climax emozionale, un quadro caratterizzato da linearità e pulizia. Poi le stesse immagini vengono scomposte, nel tentativo dei personaggi di liberarsi e ritrovare respiro e un nuovo battito d’ali e di musica.

Articolo di Sergio Trombetta su La Stampa del 27/07/2016

Compagnia diretta dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi in un percorso di ricerca personale, in equilibrio tra tradizione e sperimentazione, teatro di parola e movimento e attraverso diversi settori della creatività contemporanea: teatro danza, letteratura, arti visive, produzione musicale e performance. Il progetto nasce nel 2008 insieme all’attrice Elena Cavallo e in collaborazione con alcuni artisti tra cui la scrittrice Marta Pastorino, che firma la drammaturgia di alcuni lavori, e il performer e musicista Gianluca Pezzino, che crea alcune musiche originali per la compagnia.
Nel 2009, dopo aver vinto Rigenerazione per il Sistema Teatro Torino, debutta alla XV edizione del Festival delle Colline Torinesi con lo spettacolo ApeRegina.
Dal 2010 la compagnia lavora a progetti di creazione attraverso residenze artistiche e presentando tappe performative, che chiama Déplacé, e spettacoli in diverse rassegne e teatri in Italia e all’estero tra cui: Inside/Off Torino, E45 Napoli Fringe Festival Galleria Toledo di Napoli, Festival Insoliti Cavallerizza Reale Torino, MAD e Approdi Villa5 Collegno, Festival Hop. e nello spazio di Sant’Uberto Reggia di Venaria, Teatro MacOrlan Festival di Brest (Francia), Pleased to meet you ad Asti e presso Palazzo Ferrero a Biella, E(c)entrico, Artetransitiva e Il Corpo Urbano presso Stalker, Morenica Festival 2012, Toselli di Cuneo e teatro Concordia nel 2014, e in luogo pubblico per rassegne come Natura in Movimento nei Giardini e spazi della Venaria Reale e Ailleurs en Ville per l’ Amphiteatre Pont De Claix (Francia) o al Castello del Valentino di Torino nel 2013, Rassegnainsilenzio nel 2014 nello Chalet Allemande di Grugliasco: Selezionata dal network In.Situ per cui ha presentato a settembre 2014 La Vertigine di Giulietta.
Collabora inoltre nel 2014 per MTV con Bruno Zamborlin per il progetto Mogees. Oggi, insieme ad un collettivo artistico e al musicista Davide Tomat con cui lavora, fonda a Torino il Superbudda e dal 2014 crea un nuovo progetto che coinvolge anche artisti circensi: Studio sulla Vertigine, da cui nasce VertigoSuite, lavoro sostenuto da Piemonte dal Vivo in coproduzione con Cirko Vertigo presentato in forma di studio a Mirabilia 2014, al Castello di Rivoli per la Settimana della Cultura in Europa e a settembre 2014 alle Fonderie Teatrali Limone: studi e performance in sintonia con l’indagine, già presente nelle prime creazioni, su tematiche dello “spiazzamento”, del sentirsi fuori luogo, inteso anche come fuori dal corpo, fuori dalla propria identità, in continuo mutamento, spostamento e disequilibrio. L’essere spiazzati, in bilico, fuori asse; un corpo spezzato imbarazzato, fuori tempo: immagini e concetti che delineano il percorso di ricerca su movimento, voce e messa in scena e un lavoro sul testo, musicato dal vivo, contraffatto, reso partitura sonora, ritmo, poesia.
Dal 2015 collabora con l’Associazione Qanat Arte e Spettacolo di Paolo Stratta con cui inizia un nuovo percorso di ricerca.
Con VertigoSuite# vince il bando “NEXT” che viene presentato al Piccolo Teatro di Milano nell’ottobre 2015. Nel 2016 porterà la nuova creazione We273” ad Avignone, dopo una residenza in Francia alla Cascade e debutterà in Italia il 6 agosto al Festival Civitanova Danza.

regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
con Giulia Lazzarino, Jonnathan Rodriguez Angel, Kevin Lukas Vaca Medina, Raffaele Riggio, Andrea Cerrato
violoncello Luisa Franchin
musica Albert Fratini
produzione blucinQue, Qanat Arte e Spettacolo
con il supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
e La Cascade Pôle National des Arts du Cirque

www.blucinque.it